PALERMO- Il 63 per cento di giovani cerca lavoro fuori dalla Sicilia attraverso uno stage. Il dato che offre una nuova conferma sulla fuga di cervelli emerge da un’indagine realizzata da Actl – Sportellostage.it, un ente promotore di stage. I risultati saranno presentati l’11 marzo nell’ambito di un incontro organizzato a Palermo in collaborazione con Confartigianato Imprese Sicilia. Il seminario, rivolto alle imprese associate a Confartigianato, si propone di offrire informazioni e chiarimenti sullo stage e sull’apprendistato alla luce della nuova normativa. L’indagine ha accertato che dal 2005 a oggi sono stati attivati 2964 stage con giovani siciliani. Il 37 per cento dei tirocinanti ha trovato uno stage nella propria regione, il 41 è andato nel nord Italia, il 19 nel centro Italia, il 3 ha fatto uno stage nel Sud Italia e lo 0,1 all’estero.
Per quanto riguarda gli stage attivati in Sicilia, Catania è la provincia che ha offerto maggiori opportunità di tirocinio con il 42 per cento degli stage attivati nella regione seguita da Palermo (22 per cento). La domanda di stage da parte dei giovani siciliani è tuttavia il doppio rispetto alle possibilità di inserimento in azienda. A fronte dei 2964 stage attivati con tirocinanti siciliani ci sono state oltre 6000 candidature. “Diffondere una corretta cultura dello stage tra le imprese in Sicilia significa favorire l’occupazione giovanile sul proprio territorio e trattenere i giovani talenti favorendo l’innovazione, la crescita e la competitività delle imprese siciliane: secondo una nostra indagine sul territorio nazionale, infatti, il 91 per cento delle aziende dichiara di scegliere lo stage per conoscere ed inserire nuove risorse”, afferma Marina Verderajme, presidente Actl. Dopo lo stage l’apprendistato è lo strumento più utilizzato per l’inserimento dei giovani in azienda.