CATANIA. Dal pulpito del cine-teatro Odeon, il nome di Enzo Bianco non viene mai pronunciato. L’attacco è però indiretto ed ha come bersaglio privilegiato il presidente della Regione, Rosario Crocetta etichettato ora come “galoppino elettorale” ora come “nemico dei siciliani”. Il centrodestra si chiama a raccolta. E lo fa provando a dispiegare le sue truppe apparentemente più agguerrite, politicamente parlando s’intende. All’Odeon si ritrovano Nello Musumeci, Pino Firrarello e Antonio Scavone, tanto per citarne alcuni: tutti intervenuti a sostegno di Raffaele Stancanelli. Il cine-teatro non è stracolmo: probabilmente complice l’orario ed il giorno feriale, la platea al piano superiore resta semivuota. Tuttavia, il pomeriggio è intriso di due distinte fasi emozionali: c’è quella che vede Nello Musumeci commuoversi per la standing ovation della sua gente (“Vi prego, sedetevi, altrimenti scoppio a piangere”); e c’è quella del sindaco, Raffaele Stancanelli che sviscera numeri e risultati del suo mandato (“Avete visto quante cose abbiamo fatto per Catania? Non ci fermeremo qui”).
Proprio il primo cittadino è quello che appare più sicuro di sè e prima dare l’avvio alla convention, si lascia andare con i cronisti fuori che l’aspettano ad una battuta tutt’altro che sibillina: “Mi auguro di spuntarla al primo turno: mi danno oltre il 45% , ma non si può parlare di sondaggi, e per cui spero di avere quel guizzo in più che mi permetta di farcela. Dipende dai catanesi adesso”, spiega. Prima di tornare sulla polemica esplosa dalle colonne di Livesiciliacatania a proposito delle esternazioni del suo mentore La Russa che si “lagnava” della mancata presentazione di una lista di Fratelli d’Italia a Catania: “Ignazio è un amico: c’è poco da chiarirsi”.
Ovvio, poi, che l’attesa era anche per quanto avrebbe detto Musumeci. Prima l’annuncio di una Fondazione a nome del figlio che non c’è più: Peppe. Una Fondazione che servirà ad aiutare i giovani imprenditori. La platea pende dalle sue labbra. Il centrodestra etneo alla affannosa ricerca di un leader pende dalle sue labbra: “Noi abbiamo criticato fortemente Stancanelli per questo siamo oggi i suoi sostenitori più credibili. Una volta ti dissi: “Hai voluto la bicicletta? Ed ora pedala! Ebbene, hai dimostrato di avere fiato e polpacci. E ce l’hai fatta. Certo, non hai vinto la maglia rosa ma quella l’indosserai alla fine del tuo secondo mandato. Ora, però, Raffaele dobbiamo aprire una fase nuova: quella dello sviluppo e dell’apertura”.
Infine, come si diceva, l’affondo a Crocetta: “Anche la Regione deve stare vicino a Catania: la smetta di fare campagna elettorale da galoppino. Non ha la statura politica: la smetta! La smetta! È stato costretto ad affittare uno appartamento a Catania per stare vicino a Pd e Megafono a dispetto dei lavoratori che a Palermo si ritrovano a protestare”. Una stoccata alla quale si “adegua” anche il primo cittadino: “Il presidente della Regione è il nemico dei siciliani: parla di cultura e mette a rischio il Bellini e lo Stabile; parla di turismo ed aumenta del 600% i canoni dei lidi balneari. Viene a Catania a fare campagna elettorale: ma avete visto la lista del Megafono? Ma per favore! Guardate i nomi! Ed ha pure il coraggio di lotta alla mafia!”.
Si chiude una convention appassionata. La resa dei conti finale, in vista del 9 e 10 giugno, è ufficialmente scattata.
LA DIRETTA DI OGGI POMERIGGIO:
CATANIA – Ultime battute di campagna elettorale a Catania. Al cine-teatro Odeon, il centrodestra è a raccolta per sostenere Raffaele Stancanelli: è il deputato regionale Nello Musumeci a rilanciare sulla ricandidatura dell’attuale primo cittadino del capoluogo etneo.
Alle 19.30 Conclude Raffaele Stancanelli: “Stiamo ridando speranza a questa città. Casa per casa stiamo spiegando questo ai catanesi. La divisione del centrodestra alle regionali ha portato alle elezioni di Crocetta. Il presidente della Regione è il nemico dei siciliani: parla di cultura e mette a rischio il Bellini e lo Stabile; parla di turismo ed aumenta del 600% i canoni dei lidi balneari. Viene a Catania a fare campagna elettorale: ma avete visto la lista del Megafono? Ma per favore! Guardate i nomi! Ed ha pure il coraggio di lotta alla mafia! Io sono pronto a far scattare la seconda fase per Catania: quella dello sviluppo. Ce la faremo”.
19.25. Musumeci durissimo su Crocetta: “Anche la Regione deve stare vicino a Catania: la smetta di fare campagna elettorale da galoppino. Non ha la statura politica: la smetta! La smetta! È stato costretto ad affittare uno appartamento a Catania per stare vicino a Pd e Megafono a dispetto dei lavoratori che a Palermo si ritrovano a protestare”.
19.20 Ancora Musumeci: “Noi abbiamo criticato fortemente Stancanelli per questo siamo oggi i suoi sostenitori più credibili. Lo abbiamo criticato per la sua giunta tecnica; per i rapporti che ha tenuto con il consiglio. Ma gli va riconosciuto che ha salvato Catania. Nessuno può disquisire su questo punto. Noi siamo rimasti all’opposizione per coerenza e lealtà nei confronti della nostra città. Ma il centrodestra ha dimostrato alle ultime regionali che divisi si perde: noi non siamo una somma aritmetica ma una unione di valori. Dividendoci abbiamo consegnato la Sicilia ad un Crocetta che ormai sta dimostrando tutti i suoi limiti. Noi siamo convinti sia solo una truffa e che la politica è bellezza ed arte del buon governo: se la politica è fatta da persone pulite è politica pulita, se è fatta da persone sporche diventa politica sporca. E la scelta della buona politica è quella delle scelte utili e non opportunistiche: Raffaele, noi ti sosteniamo perché hai dimostrato di sapere stare al timone. Una volta di dissi: “Hai voluto la bicicletta? Ed ora pedala! Ebbene, hai dimostrato di avere fiato e polpacci. E ce l’hai fatta. Certo, non hai vinto la maglia rosa ma quella l’indosserai alla fine del tuo secondo mandato. Ora, però, Raffaele dobbiamo aprire una fase nuova: quella dello sviluppo e dell’apertura”.
Ore 18.55: Tocca al sindaco di Bronte, Pino Firrarello: “Da piccolo sindaco di paese, ti dò il mio sostegno Raffaele. In un momento così difficile sei riuscito ad essere il sindaco migliore per Catania: tu hai creato le condizioni per evitare il fallimento di questa città. Un fallimento che la stampa italiana dava ormai in fallimento ed oggi hai creato le condizione per riprendere il cammino dello sviluppo. Sento parlare di Barcellona ma Catania vale cento Barcellona!”.
Ore 18.52: Scavone: “Stiamo combattendo contro le mistificazioni che ci sanno buttando addosso da qualcuno che aveva abbandonato questa città cercando fortuna altrove. Stancanellli passerà alla storia perché è stato uno dei migliori amministratori di questa città”.
Ore 18.50 Apre Ruggero Razza, assessore candidato: “Sentiamo il risultato a portata di mano”.
18.30 Si apre con lo spot del sindaco, proiettato sullo schermo del teatro, Stancanelli compare in video illustrando le “sue” opere: da piazza Duomo a piazza Europa passando per il Brt.
18.15. Nello Musumeci, appena arrivato, rilancia l’unione del centrodestra: “Alle regionali abbiamo perso perché divisi: sosteniamo un sindaco verso il quale avevamo molte diffidenze ma gli va dato atto che ha salvato le casse del Comune. Adesso scatterà una fase due che va verso lo sviluppo. Musumeci? Io sono orgoglioso di essere presidente della commissione antimafia in una terra difficile come la nostra. Ingroia dice che Bianco è il cambiamento? Ognuno è libero di pensare quello che vuole. So soltanto che Stancanelli merita la nostra fiducia”.
17.45. Si arriva alla spicciolata. Il primo ad arrivare è proprio Stancanelli che in avvio torna sulla polemica politica esplosa dalle colonne di Livesiciliacatania a proposito delle parole del suo mentore Ignazio La Russa: “Con Ignazio La Russa siamo fraterni amici. Abbiamo pensato di non fare liste di partito a parte il Pdl. Punto. Tutto qua. Io vado in tutta Catania e trovo grande accoglienza e adesione. Quello che vedo in giro vedo è davvero grande accoglienza. Ho incontrato più di quindici mila persone e la gente ha capito quello che ho fatto: quello che abbiamo fatto. Che campagna elettorale è stata? È stata una bella campagna elettorale: mi auguro di spuntarla al primo turno: mi danno oltre il 45% , ma non si può parlare di sondaggi, e per cui spero di avere quel guizzo in più che mi permetta di farcela. Dipende dai catanesi adesso”. Poi, un lavoratore Aligrup si avvicina al sindaco prima di entra all’Odeon: “Sindaco, faccia qualcosa perchè siamo esasperati”, gli dice. “Spero di potere fare qualcosa, vedremo”, la risposta.