Il buco nel bilancio della Provincia| Stangata della Corte dei conti - Live Sicilia

Il buco nel bilancio della Provincia| Stangata della Corte dei conti

La Corte dei conti, presieduta da Salvatore Cilia, ha condannato l'ex direttore generale di Palazzo Comitini, Antonino Caruso, a pagare 26 milioni di euro per caso Ibs Forex.

CONDANNE MILIONARIE
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PALERMO – Tre condanne e un’assoluzione. Si conclude così il giudizio contabile sulle operazioni di finanza creativa alla Provincia di Palermo. La Corte dei conti, presieduta da Salvatore Cilia, ha condannato l’ex direttore generale di Palazzo Comitini, Antonino Caruso, a pagare 26 milioni 575 mila 905,35 euro. La sentenza è in appello. Dunque, definitiva.

È stato lui il regista degli investimenti eseguiti dall’amministrazione provinciale tramite la finanziaria Ibs Forex di Como. Una finanziaria poi fallita nel 2009. Risultato: 35 milioni di soldi pubblici spartiti nel nulla. Condannati pure gli ex revisori dei conti della Provincia: Antonino Rotolo e Gloria Giuseppa Dalleo. Per loro si tratta di una beffa, visto che i giudici d’appello non sono potuti entrare nel merito perché il ricorso è stato presentato oltre il termine. E dunque la sentenza di primo grado che li obbligava a restituire 984 mila euro ciascuno è ormai passata in giudicato. Accolto, invece – ed è arrivata l’assoluzione – il ricorso di Giuseppe Califano.

Su Caruso, i giudici scrivono che “i comportamenti tenuti (nelle fasi di scelta dell’ intermediario finanziario, d’individuazione della tipologia degli investimenti dei capitali, di stipulazione delle concrete clausole contrattuali con la Ibs Forex e con la Invest Banca, di previsione delle garanzie per la preservazione dell’integrità dei capitali, di monitoraggio dell’ andamento degli investimenti ecc…)”  sono stati  “di volta in volta caratterizzati da notevoli livelli d’imprudenza, incoerenza, negligenza, violazione delle direttive ricevute nonché inosservanza dei canoni di saggia amministrazione delle risorse pubbliche, che l’amministrazione aveva affidato alle cure del Caruso, confidando nelle sue capacità manageriali e nella sua esperienza in materia di investimenti finanziari”.

Caruso si è difeso, sostenendo che “non vi sono sufficienti elementi per potersi ritenere che i capitali appartenenti alla Provincia di Palermo siano andati irrimediabilmente perduti”. E ha aggiunto che di “avere agito sempre in buona fede, con la dovuta diligenza e nell’esclusivo interesse dell’amministrazione, venendo tratto in inganno dalle condotte fraudolente degli amministratori della IBS Forex, senza potersi accorgere dei gravi rischi incombenti sull’integrità dei capitali pubblici”.

Una difesa che non ha fatto breccia nei giudici. Il legale di Rotolo e della Dalleo, l’avvocato Agatino Cariola, ha sostenuto che “il collegio dei revisori non sarebbe stato informato delle operazioni di finanza straordinaria che venivano gestite dal Caruso. su incarico conferitogli dapprima dalla Giunta Provinciale e poi dal Presidente”.

Sulla vicenda Ibs Forex resta in piedi l’inchiesta della Procura di Palermo. Al vaglio c’è l’ipotesi della corruzione. E all’indagine penale fa riferimento Silvio Moncada che fu presidente della Commissione d’indagine sul caso Ibs Forex: “Bene la Corte dei Conti, ma adesso la magistratura ordinaria accerti le responsabilità politiche, amministrative e contabili. Il denaro, scomparso, certamente non sarà mai recuperato visto che, come avevamo già accertato, è stato trasferito da anni nei paradisi fiscali. Ma è importante che i veri responsabili paghino per la loro negligenza, colpa grave o chissà, forse dolo”.


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