PALERMO – Sospensione in arrivo per i servizi ai disabili in provincia di Palermo. Palazzo Comitini, oggi, ha inviato un fax a vari istituti, tra cui quello dei cechi e il centro Padre Annibale di Francia, per comunicare l’interruzione: “Comunico, con rammarico – si legge nella nota firmata dal commissario Domenico Tucci – che i servizi di semiconvitto e attività extrascolastiche integrative, in atto erogati, a causa dei tagli imposti alle pubbliche amministrazioni non saranno ripristinati” a partire dal primo novembre. Una tegola in testa per centinaia di operatori ma soprattutto per le famiglie dei disabili, specie quelli che non potranno più frequentare le scuole superiori del Palermitano.
Per i servizi igienico-sanitario, addetti alla comunicazione e alla autonomia è invece stabilita una riduzione del monte ore settimanale per poterli garantire almeno a novembre (servizio di Assistenza Igienico personale 25 ore settimanali; servizio di Assistenza alla Comunicazione 21 ore settimanali; servizio di Assistenza all’Autonomia 2 ore settimanali;). “Oggi, con questo gesto, l’amministrazione sta condannando i ciechi e i sordi – dice Angelo Barranca della Cisal – verrà vietato il diritto di pari dignità ai ragazzi più sfortunati. La loro colpa è che nascono con delle disabilità, quindi sono un problema per la nostra società. Da novembre l’amministrazione provinciale, dopo gli impegni presi dalla Regione siciliana, aveva riunito le famiglie, i sindacati e le associazioni di settore in favore della disabilità assicurando che era volontà di questa amministrazione salvaguardare le fasce più deboli, garantendo i 5 servizi gestiti dalla Provincia. Ci spiegarono che, per non sforare il patto di stabilità, avrebbero ogni mese rinnovato le convenzioni. Invece così lasceranno a casa centinaia di ragazzi più sfortunati, visto che questi enti storici nella convenzione firmata hanno il trasporto autonomo onnicomprensivo nella retta giornaliera, quindi la mattina gli operatori che si recheranno presso le scuole non troveranno gli alunni ciechi e sordi inseriti nelle scuole superiori. Le istituzioni con questo gesto non sono più credibili”.
A Palazzo Comitini allargano le braccia: i quasi tre milioni che sarebbero dovuti arrivare dalla Regione, in seguito all’assestamento di bilancio, non sono ancora stati assegnati e la Regione tarda a intervenire. Finora l’ente ha speso, per i cinque servizi, quasi 4 milioni, a fronte di 3,2 per mutui e quasi 40 per il personale destinando buona parte delle somme, come previsto per legge, ai dipendenti.
Oggi, sempre per il tema dei tagli ai servizi, hanno protestato i rappresentanti di Slai Cobas con manifestazioni e blocchi stradali alla Regione.