Comunque vada, andrà solo peggio | Ecco a voi Strabuttanissima Sicilia - Live Sicilia

Comunque vada, andrà solo peggio | Ecco a voi Strabuttanissima Sicilia

Un nuovo libro, un altro spettacolo in cartellone. Prepariamoci, purtroppo, a un'altra catastrofe.

Ma come ti è venuto in testa di fare dopo “Buttanissima”, “Strabuttanissima Sicilia”?

Un nuovo libro, sì, per smascherare subito, in corso d’opera, la nuova impostura ben nascosta sotto l’ombrello di queste inutili elezioni regionali. E il sottotitolo del nuovo volume è chiaro.

Quale altra rovina dopo Crocetta?

Appunto, quale altra disgrazia se la politica regionale – fogna del potere qual è – non dà il tempo di sommare ben 47 assessori in una sola legislatura di governo…

Sono quarantotto, per la precisione, anzi, no. Incredibile, Crocetta. Nel frattempo che parliamo sono già diventati cinquanta…

Appunto, Crocetta che nomina ancora un assessore, il cinquantesimo, Aurora Notarianni ai Beni Culturali, validità quaranta giorni, quando già sta facendo gli scatoloni per lasciare palazzo d’Orleans. Crocetta che tenta ancora l’ultima e somma sceneggiata: proclama nobili e sdegnosi intenti di correre in proprio e però vuol vendersi ancora più caro nell’accordarsi con Matteuccio Renzi…

Tra l’altro contando sulla dabbenaggine dell’acquirente che finge di non vedere il bluff.

O non lo vuole vedere. Una storia tutta da scrivere, sempre in tema di accordi – anzi, di trattativa – è questa: che cosa ricaverà, da questa malinconica uscita di scena di Crocetta, il suo diretto dante causa, il suo motore immobile, il temibilissimo, potentissimo, antimafiosissimo, furiosissimo…

Non mi tenere sulle spine, chi?

Il senatore della porta accanto, Beppe Lumia, che di laute e ben pagate legislature sulle spalle ne ha più di Noè e di certo – che sia o no un tetto, un limite chiesto dal Pd – se ne saprà procurare un’altra alle ormai prossime elezioni politiche di marzo. Giusto a corroborare la sontuosa pensione. E magari con la bandierina del Megafono…

Cosa troviamo in questa Strabuttanissima che non abbiamo già letto in Buttanissima? Non eravamo già stati duri con tutte le parrocchiette, con le macchiette, col Pappagone che è in tutti loro, i protagonisti della Casta con le sarde?

Chiunque vinca alle elezioni regionali, la Sicilia non sarà governabile. Ridotta com’è, col buco di bilancio, con la disoccupazione ai livelli massimi, con la fuga delle giovani generazioni, col PIL regionale inferiore a quello del dopoguerra, senza dimenticare corruzione, criminalità e fame, la fame vera che dilaga in sempre più ampi strati della popolazione – tutta accuratamente evitata dai riflettori della propaganda politicante – questa disgraziatissima terra non potrà trovare soluzione col rinnovo del suo parlamento e della giunta di governo. Ci vuole un commissariamento…

Tre mesi di commissario nominato dallo Stato e poi di nuovo elezioni?

No, sto parlando di un commissariamento lungo, il più lungo possibile, voluto, richiesto e provocato da una presa di coscienza di tutti i siciliani, da una vera e propria mobilitazione politico-culturale affinché la menzogna dello Statuto speciale dell’Autonomia non faccia più da alibi a pagnottisti, come li chiami tu, a traffichini di vario genere per perpetuare il loro potere di gabelloti. E perché una cosa, poi, è certa: impossibile governare la Sicilia col ricatto del consenso. La Sicilia non è la Lombardia e non è il Veneto dove l’Autonomia, se ci sarà, di certo potrà funzionare. Come funziona in Trentino Alto Adige o altrove, nel Nord. In Sicilia non funziona e non c’è tutto questo sforzo di andare a capire se è vero o no perché altrimenti avrebbe già funzionato. L’Autonomia l’abbiamo avuta già col Regno d’Italia, non dopo, abbiamo un collaudo lungo per fare il conto tra verifiche ed esperimenti. E non è neppure la Catalogna, la Sicilia, dove si sta consumando il fuoco grande di una vera e propria secessione dallo stato centrale perché noi siciliani un pronto accomodo lo troviamo sempre. Ogni campagna elettorale diventa un concorso pubblico per la conquista di tanti bei posticini.

Ci saranno delle belle novità in queste elezioni, con ripercussioni sulla scena nazionale. Un esito politico ci sarà.

La più attesa tra le novità, al di là di arrivare primi nella gara per la presidenza, è quella di Claudio Fava.

Di cui noi diciamo un gran bene…

…un gran benissimo! Ecco, se solo Fava prende il risultato che di certo conquisterà – una buona percentuale – e se magari avrà un voto in più del candidato del Pd, ci sarà il prenobis, per dirla con l’Opra dei Pupi, per Matteuccio Renzi. Fabrizio Micari, il rettore candidato del Nazareno, ancora oggi, non lo conosce nessuno…

Ma cosa dici?

Ti dico, invece. Comunque, questa candidatura, un capolavoro di finezza gesuitica messo in atto da Leoluca Orlando che s’è convertito ai tavoli larghi, più larghi possibili, per mettere questo suo candidato. Una scelta conseguente al metodo del patto largo, larghissimo a tal punto che se fosse stato proposto da altri, il candidato, Orlando stesso – come minimo – ne avrebbe denunciata l’operazione cianciminesca. Resta il fatto che Micari è proprio sconosciuto. Al funerale del benemerito Padre Ferlauto, a Troina, s’è collocato tra i dolenti ma tutti lo scambiavano per Giovanni La Via che sarebbe il suo ticket, più che un vice, il tutore del rettore…

Ma cosa dici, il candidato del Pd è stimato e conosciutissimo.

Nessun dubbio che sia stimato ma ho fatto uno sbrigativo sondaggio tra gli Erei, ovvero tra Leonforte, Nissoria, quindi Agira, fino a scendere verso le vallate di Raddusa; chiedevo ai bravi residenti una loro opinione sul candidato del Pd, il rettore di Palermo, il Fabrizio Micari di cui stiamo parlando, e un buon 79 per cento degli interrogati, tutti perplessi, mi diceva: ma il rettore non è Roberto Lagalla, che c’entra Lagalla con il centrosinistra?

Schierato con Nello Musumeci, Lagalla. E il centro-destra, unito su Musumeci, sembra già prossimo alla vetta del Cervino.

E per Musumeci…

Di cui noi diciamo ogni bene

Benissimo! Per Musumeci, dicevo, vale quello a suo tempo detto per i CinqueStelle, anche loro nei pressi della vetta del Cervino: vi prenderete la Sicilia, perfetto, ma per farne cosa. Giancarlo Cancelleri…

Di cui noi diciamo tutto il bene…

Sempre benissimo! Cancelleri, e così Musumeci – come anche Claudio Fava, perché di Micari non si sa nulla – sono nelle condizioni di diventare successori della conclusa stagione dei Pappagone. Ma dopo, dobbiamo chiederci, cosa sarà di loro, dopo? Quale altra rovina dopo Crocetta?

In Strabuttanissima c’è infine una risposta?

Esce giorno 5 ottobre per le edizioni La Nave di Teseo; l’anticipazione sarà il giorno prima – il 4, a Marsala, alle 18:30, presso il complesso Monumentale San Pietro – con Vincenzo Figlioli.

Sbarchi a Marsala, dunque, e così comincia la tua infuocata campagna “lettorale” per tutta l’isola.

Ebbene sì, mentre i candidati fanno quella elettorale io batto palmo a palmo la Sicilia. Lo presento a Palermo alle ore 17.00 alla Sala del Don Orione, in via Pacinotti, con il nostro Roberto Puglisi…

…e con un protagonista in carne e ossa del suddetto argomento, la Sicilia.

Certo, con Totò Cuffaro, il quale ne sa sul tema. E ancor di più ne può spiegare, specialmente adesso, nel suo ruolo di osservatore. Nelle varie tappe – da Sciacca a Modica, da Mussomeli a Linguaglossa, da Caltagirone a Siracusa, da Canicattì a Chiaramonte Gulfi – avrò modo di confrontarmi con altri protagonisti della nostra Sicilia ma anche con i candidati alla presidenza della Regione; con Claudio Fava, precisamente a Enna, e poi anche con Musumeci e con Cancelleri, l’unico del M5S ad avere fatto un pensierino sulla proposta di sperimentare il modello Detroit in Sicilia.

Detroit?

Certo, la due diligence, la gestione fallimentare della res pubblica. Come hanno fatto a Detroit. Grazie alla quale una città s’è salvata dalla distruzione materiale e sociale. Quello che Virginia Raggi avrebbe dovuto fare, e non ha fatto, a Roma.

Strabuttanissima, allora.

E come per Buttanissima, ancora una volta, a teatro. Dopo il successo – lo vogliamo dire? I pienoni, come quelli memorabili al Biondo lo attestano – dopo le tante repliche e gli applausi, si torna in scena. E sempre con Salvo Piparo, Costanza Licata e Irene Maria Salerno. Con la regia a tua firma…

Giuseppe Sottile del Basto…

Ancora una volta, a teatro. Ma lo vogliamo annunciare o no il debutto a marzo del nuovo spettacolo, con lo stesso mattatore, la stessa regia?

Annunciamolo, certo: “Strabuttanissima Sicilia.” Prossimamente al Teatro Biondo, a Palermo.


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