PALERMO – Tirare in ballo la Sicilia per non perdere la Lombardia. Dopo l’uscita di Matteo Salvini sulle prossime sfide elettorali che riguarderanno le Regioni, in casa centrodestra si guardano in controluce le dichiarazioni del leader della Lega. Ma se FdI legge le esternazioni del vicepremier nel quadro di “una strategia complessiva” che riguarda le elezioni regionali, dal quartier generale di Forza Italia in Sicilia la reazione è decisamente irritata: quelli del ministro delle Infrastrutture sono “consigli non richiesti”.
Elezioni regionali, Milano e Palermo mai così vicine
Il confronto che si è aperto sulla guida del Pirellone, dopo dieci anni di Amministrazione Fontana, passerà anche da Palazzo d’Orleans. E così i 1.500 chilometri di distanza che separano Milano da Palermo vengono coperti in pochi secondi, il tempo di leggere la ‘bomba’ sganciata da Salvini nel corso di una conferenza stampa convocata per fare il punto sul voto in Veneto, Campania e Puglia.
Salvini e i “suggerimenti” per le elezioni in Sicilia
Fratelli d’Italia bussa alla porta per le Regionali in Lombardia, previste comunque per il 2028, e così il vicepremier, di fronte al rischio di non vedere più un Pirellone a trazione leghista, chiama in causa la Sicilia. “Chi saranno i candidati nelle prossime Regioni? Ci penseremo a tempo debito – risponde -. In Lombardia se FdI avrà candidati all’altezza saremo ben felici di prendere in considerazioni le loro proposte, come noi in Sicilia avremo qualche suggerimento da dare“.
Sbardella: “Un presidente c’è, pensiamo alla Finanziaria”
Parole rimbalzate subito in Sicilia. I vertici di Fratelli d’Italia danno però un peso relativo alle dichiarazioni di Salvini. “Vanno inquadrate in uno schema nazionale – commenta il commissario regionale dei meloniani Luca Sbardella -. Non leggo quelle frasi come una presa di posizione specifica sulla Sicilia”. Questioni di tattica e di strategia, quindi. Sbardella, però, avverte: “Inutile perdere tempo a pensare al prossimo candidato in Sicilia. C’è un presidente in carica (Schifani, ndr), pensiamo a governare e a portare a casa una buona Finanziaria per i cittadini”.

Gasparri: “La Sicilia sarà ancora a guida FI”
Palazzo d’Orleans non commenta l’uscita di Salvini, mentre in casa Forza Italia il primo a rispondere al vicepremier è il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri, che difende la ‘postazione’ azzurra: “Per quanto riguarda la Sicilia noi sappiamo che ogni suggerimento sarà utile partendo dal presupposto che Forza Italia guida e continuerà a guidare, anche dopo la vittoria
nelle prossime elezioni, la Regione”, osserva.
Caruso: “Da Salvini consigli non richiesti”
In serata, però, è Marcello Caruso, coordinatore regionale di FI, a prendere la parola e i toni sono decisamente duri. Caruso “ringrazia” Salvini “per il suo interesse verso la Sicilia” ma stoppa gli slanci del vicepremier. “Forza Italia – dice – non ha bisogno di consigli non richiesti, dei quali per altro, può tranquillamente fare a meno”. Il ministro, quindi, “è liberissimo di occuparsi, come è giusto che sia, di altre regioni”.
Il ragionamento del leader della Lega, che sembra ridurre la gara per Palazzo d’Orleans soltanto aduna questione tra Lega e FdI, viene bollato da Caruso come “fragile” in virtù di una “verità incontestabile”: l’Isola “è guidata, con risultati eccellenti, da Renato Schifani“. Un governo di cui Forza Italia “rivendica con forza e orgoglio i risultati, da tutti indicati come uno dei motori trainanti della ripresa economica siciliana, finalmente avviata per recuperare il gap con il resto del Paese”.
Caruso snocciola poi i dati economici che arrivano da Banca d’Italia, Istat e dalle principali agenzie di rating. Una premessa ‘economica’ cui fa seguito anche un ragionamento politico: due elementi che in coppia smontano il ragionamento salviniano. “Non si può ignare il peso politico ed elettorale di Forza Italia in Sicilia, che a tutte le ultime competizioni elettorali si è confermata come primo partito dell’Isola e che ci consente di esprimere con la massima serenità una certezza rispetto al nostro ruolo guida al governo della Sicilia”, conclude il segretario di Forza Italia.

Il precedente del caso Tardino
Frasi che rischiano di far tornare alta la tensione con il ministro delle Infrastrutture, che tempo fa impose la figura di Annalisa Tardino come commissaria all’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale. Una mossa che non piacque a Schifani, soprattutto per le modalità con cui arrivò la decisione di Salvini, e la Regione presentò ricorso.
Il Mpa: “Da Salvini parole inopportune”
Nella mischia si getta anche Il Movimento per l’autonomia, che non perde occasione per punzecchiare la Lega di Luca Sammartino: “Intempestiva oltre che inopportuna la ipotizzata candidatura avanzata da Matteo Salvini per la prossima presidenza della Regione Siciliana – si legge in una nota del coordinamento regionale Mpa-Grande Sicilia – poiché contraddice la più volte dichiarata opzione a favore del presidente in carica e perché cade alla vigilia dell’esame in aula della legge di stabilità e, infine perché fa riflettere su quanto la coalizione dovrà affrontare prossimamente”.
“Lega leale a Schifani”
In serata il senatore e segretario della lega in Sicilia, Nino Germanà, prova a chiudere la polemica: “La Lega è stata protagonista nella scelta del presidente Schifani per la guida del governo regionale ed è un alleato responsabile nella coalizione – dice -. Del resto, all’interno del governo della Sicilia, il nostro partito ha posizioni di assoluta responsabilità, a partire dalla vicepresidenza. Le parole di Salvini sono state estrapolate da un contesto più ampio”.

