PALERMO – Accolta la richiesta della difesa. Uno psichiatra valuterà la capacità di intendere e volere di Giovanni Barreca, l’uomo che ha ucciso la moglie e i figli al culmine di un rito di liberazione dal demonio.
Il giudice per le indagini preliminari di Termini Imerese ha accolto l’istanza dell’avvocato Giancarlo Barracato. Nella strage di Altavilla Milicia sono morti Antonella Salamone, 41 anni, e i figli Kevin ed Emmanuel di 16 e 5 anni. Barreca avrebbe agito assieme alla figlia diciassettenne e ad una coppia che viveva a Palermo, Massimo Carandente e Sabrina Fina.
Due esperti
La perizia sarà effettuata dallo psichiatra Alberto Caputo e dalla criminologa Roberta Bruzzone. L’indagato, in carcere da settimane e reo-confesso, al suo legale ha ribadito di aver agito per liberare la famiglia dal demonio. Il rito prevedeva sevizie e torture. La madre è stata uccisa e bruciata, i figli legati con le catene e soffocati.
“Vinta dal diavolo”
“Mia moglie non ce l’ha fatta è stata vinta dal diavolo. Così come i miei figli. Per fortuna sono arrivati Massimo e Sabrina”, ripete Barreca che scarica la colpa sulla coppia di amici. “Non siamo stati noi, non li avremmo mai uccisi. Abbiamo partecipato soltanto alle preghiere”: si sono difesi così Carandente e Fina parlando con il loro legale, l’avvocato Marco Rocca. I due indagati hanno chiesto di essere interrogati. Prima i pm attendono l’esito delle analisi sui cellulari e i computer sequestrati.