PALERMO – Ha professato la sua innocenza, scaricato le colpe su chi l’accusa e scagionato la minorenne che si trova in carcere. Sabrina Fina si è sempre avvalsa della facoltà di non rispondere, ma ha fatto delle dichiarazioni spontanee sulla strage di Altavilla Milicia per cui si trova in carcere.
“Sono una mamma chioccia”
“Contesto integralmente i fatti che mi vengono addossati perché io non li ho commessi, né sono una persona manipolatrice, violenta, anaffettiva e palesemente concentrata su demoni, ma sono solo una mamma ‘chioccia’”, ha detto la donna.
“Volevamo proteggere i ragazzi”
Quindi l’affondo: “I fatti sono stati commessi da Giovanni Barreca che ha manipolato il figlio sedicenne Kevin. Io e mio marito abbiamo solo cercato di impedire queste azioni terribili, cercando di proteggere i due ragazzi ma ci è stato impedito con minacce e chiudendoci dentro casa”.
La figlia minorenne dei Barreca “è sempre stata tra le mie braccia. Non ha fatto niente. Io e mio marito le abbiamo dato supporto e amore mentre il padre Barreca Giovanni ha chiuso tutti dentro casa mettendo un tavolo rotondo davanti la porta e un catenaccio nel cancello esterno che poi lui stesso ha rotto con un martello”.
“Amore per i tre ragazzi”
Non sarebbero stati Fina e Carandente a guidare il rito di liberazione culminato nell’omicidio di Antonella Salamone e dei figli Kevin ed Emmanuel: “Penso che più di dare supporto a dei bambini a cui mancava l’affetto non potevo fare sia, io che mio marito. Fondamentalmente ci trovavamo là io e Massimo per dare amore a questi tre ragazzi. Kevin voleva addirittura lasciare la scuola Io invece gli dissi che era importante continuare”.
Barreca ha puntato il dito contro la donna e il marito Massimo Carandente. Lei ha cercato di picconare il suo racconto: “Non ci era possibile far nulla; questa linea difensiva la farò valere con il mio difensore (l’avvocato Franco Critelli ndr) nelle sedi opportune con i necessari approfondimenti di diversi altri dettagli”.
Sabrina Fina ha parlato anche del suo percorso di fede: “Preciso che mi sono convertita da poco alla religione evangelica sicché non sono esperta di fede e delle relative manifestazioni. Il cammino di fede non lo conosco; anche mio marito si è convertito da qualche anno e non è esperto neanche lui”.
Le ultime parola sono servite per rafforzare la sua tesi e ribaltare le accuse di Barreca: “Sia io sia mio marito siamo completamente estranei ai fatti e non condivido l’ordinanza cautelare contestandola a 360 gradi. Il mio legale ha carta bianca per dimostrare la nostra innocenza ed estraneità ai fatti dato che noi siamo stati tutti manipolati da Giovanni Barreca“.