Strage via D'Amelio, indagine chiusa | per boss e falsi pentiti - Live Sicilia

Strage via D’Amelio, indagine chiusa | per boss e falsi pentiti

La Procura di Caltanissetta ha chiuso la tranche dell'indagine sulla strage in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e i suoi agenti di scorta, aperta dopo le dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza. Per Vincenzo Scarantino, accusato di aver depistato le indagini, l'accusa è di calunnia aggravata dall'avere agevolato la mafia.

Paolo Borsellino

PALERMO – La Procura di Caltanissetta ha chiuso la tranche dell’indagine sulla strage di via D’Amelio, aperta dopo le dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza. L’avviso di conclusione dell’inchiesta è stato notificato ai boss Salvatore Madonia e Vittorio Tutino, difesi dall’avvocato Sinatra, e al collaboratore Spatuzza, accusati di strage. Per Vincenzo Scarantino, Salvatore Candura, Francesco Andriotta e Calogero Pulci, pentiti delle alterne vicende autori di un clamoroso depistaggio che portò alla condanna all’ergastolo di sette innocenti, l’accusa è invece di calunnia aggravata dall’avere agevolato la mafia.

E’ stata chiesta l’archiviazione per Maurizio Costa, il meccanico che avrebbe fatto degli interventi sulla 126 usata per l’esplosione. Per i pm non ci sarebbero gli elementi idonei a sostenere l’accusa in giudizio. Resta aperta l’inchiesta sui poliziotti Mario Bo, Vincenzo Ricciardi e Salvatore La Barbera che facevano parte del pool che coordinò l’indagine sulla strage e che avrebbero indotto i pentiti a fare le false dichiarazioni sugli organizzatori e sugli esecutori dell’attentato.


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