Cuffaro: "19 luglio, un peccato di superficialità"

Cuffaro: “Addolorato per il 19 luglio, mi hanno chiesto di candidarmi…”

Anniversario, festa e polemiche. Parla il segretario della Dc
L'INTERVISTA
di
2 min di lettura

“Sono stato contento di vedere tante persone, tanti amici che hanno condiviso le mie sofferenze del passato. Che hanno gioito con me. Siamo stati insieme in letizia, senza dimenticare di onorare i martiri e le vittime di Cosa nostra”.

Non c’è nemmeno il tempo di fare la domanda. Totò Cuffaro risponde e affronta subito così le polemiche sulla festa nuziale organizzata per sabato 19 luglio, il giorno del ricordo di Paolo Borsellino e di via D’Amelio, a Palermo. Una coincidenza che ad alcuni, in quantità non piccola, è apparsa poco opportuna.

Sì, ma lei è un politico di lungo corso, il segretario nazionale della Dc, un uomo pubblico, almeno navigato, con una condanna per mafia. A prescindere dal merito, non immaginava che si sarebbe sollevato un polverone?
“Se è per questo sono stato riabilitato e potrei pure candidarmi, se volessi, ma non voglio. Vuole sapere il punto vero?”.

Sì, certo.
“I ragazzi si sono sposati il 12 luglio a Pantelleria, con pochi intimi, e hanno fissato la festa per il sabato successivo. Non ci ho pensato, non ci abbiamo pensato. Altrimenti, riflettendoci, avremmo spostato tutto”.

Si poteva spostare tutto lo stesso successivamente…
“Ormai eravamo andati troppo avanti, quando ce ne siamo accorti. Un peccato di superficialità di cui veramente mi dolgo”.

C’è magari chi, sfogliando i social e guardando scorrere alla rinfusa le immagini delle bicchierate e di via D’Amelio a lutto, avrà provato una sensazione di ‘schizofrenia’. Lei non ha avvertito imbarazzo?
“Era successo, ormai. Ma abbiamo ricordato, con un sentimento di sincera partecipazione, Paolo Borsellino e la sua scorta, nella Messa al mattino. Loro sono vittime e martiri per la giustizia. La Democrazia Cristiana, con una massiccia presenza, ha partecipato alla fiaccolata. C’eravamo”.

Alla festa c’era anche Gaetano Galvagno, presidente dell’Ars, indagato…
“La fermo subito. So che c’è chi ha considerato la cosa ancora una volta non opportuna. Avevo invitato io Gaetano da prima che scoppiasse la questione dell’inchiesta e ho insistito. Non ha voluto darmi un dispiacere”.

Diceva, segretario, che lei non si candiderà più.
“No, infatti. Mi hanno pure offerto la candidatura per sindaco di Raffadali. Li ho mandati a..”.

Segretario…
“… Ho cortesemente declinato”.

A proposito di sindaci, cosa ne pensa delle polemiche su Palermo e Roberto Lagalla?
“Roberto è una grande persona perbene, un politico capace. In due anni e mezzo ha già fatto meglio di Orlando. Diamogli il tempo necessario. Noi sosterremo la sua riconferma”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI