Stressato per il lavoro si suicida |Condannato il Comune di Paternò - Live Sicilia

Stressato per il lavoro si suicida |Condannato il Comune di Paternò

Il procedimento riguarda la morte dell'ingegnere Domenico Filippo Amodeo.

la sentenza
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PATERNO’ – L’ingegnere Domenico Filippo Amodeo era preoccupato e stressato a causa del lavoro. Uno stress tale da spingerlo a commettere un gesto estremo come il suicidio. La responsabilità  in questo caso è proprio del suo datore di lavoro, ovvero il Comune di Paternò dove l’ingegnere lavorava. Lo ha stabilito la seconda sezione del tribunale del Lavoro etneo che con una sentenza storica – come riportato quest’oggi dal quotidiano La Sicilia – ha accertato le colpe dell’amministrazione nella vicenda della morte dell’ingegnere belpassese.

Tutto inizia quando il 30 luglio del 2012 l’uomo viene ritrovato senza vita nella sua abitazione a Belpasso. Amodeo era allora istruttore direttivo tecnico del Comune e responsabile del servizio Unità operativa “Lavori pubblici ed espropriazioni”. Il 4 luglio – come ricostruisce La Sicilia – gli venne anche affidata la titolarità della posizione organizzativa di Urbanistica, ovvero un mese prima della scadenza della proroga. Entro quel termine si sarebbe dovuto presentare il “progetto per la riqualificazione del quartiere Scala Vecchia per la realizzazione di alloggi popolari. Ma l’inadempienza del Comune di Paternò non avrebbe messo l’ingegnere nelle condizioni di poter terminare i suoi impegni entro la scadenza prevista. Al momento del suo insediamento si rese, infatti, presto conto che la stesura del progetto non era neppure iniziata. E da lì a un mese sarebbe stato impossibile completare il lavoro. In ballo c’era la possibilità di ottenere 7 milioni di euro per l’investimento da parte del Comune. Quel peso enorme avrebbe logorato l’ingegnere a tal punto da indurlo a togliersi la vita.

Una storia tragica per la quale la moglie decide di andare a fondo chiedendo giustizia per il marito. E i giudici in primo grado hanno dato ragione alla famiglia accogliendo il ricorso presentato anche contro l’Inail. Il Tribunale ”ha accertato l’inadempimento del Comune in relazione agli obblighi previsti a tutela della sicurezza e salute, anche con riguardo alle posizioni poste a protezione dei rischi da stress da lavoro correlato” Il giudice ha anche dichiarato la responsabilità del Comune di Paternò sulla morte di Amodeo che costituisce infortunio sul lavoro nello svolgimento delle funzioni di responsabile dei settori lavori pubblici e Urbanistica ; e condanna Inail a corrisponedere la rendita ai superstiti e condanna anche il Comune di Paternò al risarcimento dei danni da lesione parentale in favore della vedova e dei due figli oggi maggiorenni”.

 


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