08 Maggio 2010, 17:35
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“Atto di sciacallaggio, delinquenza politica”. Stavolta Diego Cammarata non misura le parole. O forse le misura talmente bene da descrivere esattamente ciò che il suo cuore gli detta. L’oggetto dell’ira (contenuta nelle forme, ma gelida) del primo cittadino di Palermo è la nota della Presidenza della Regione e chi c’è dietro. Quel comunicato intriso di sottile perfidia istituzionale in cui, partendo dall’oscura profezia di Bertolaso che ha vaticinato un’apocalisse napoletana per Palermo in preda alla munnizza, si cala un giudizio pesante e tetro come un asso di picche sull’amministrazione di Palazzo delle Aquile e sul suo operato.
Sindaco Cammarata, come la mettiamo?
“Quella nota è un atto di sciacallaggio. E basta”.
Perchè?
“Bisogna spiegare una questione fondamentale”.
Siamo qui per questo.
“C’è una bella differenza tra raccolta e smaltimento dei rifiuti, sia chiaro. Noi abbiamo avuto, a Palermo, problemi di raccolta per le cose che
sappiamo, fondamentalmente, per due scioperi. Questo ha creato un allarme pienamente giustificato. Ci siamo rimboccati le maniche, abbiamo lavorato con serietà e responsabilità e le cause di quei problemi sono ora alle nostre spalle”.
Davvero?
“Si. Abbiamo consegnato ai commissari giudiziari una azienda che non perdeva più dal primo ottobre del 2009 e questo ha consentito ad Amia di registrare già nel primo trimestre del 2010 un utile di 600.000 euro. La validità del nostro piano di risanamento è stata riconosciuta pure dal tribunale. Mi ci sono messo in prima persona, ho impegnato la mia faccia”.
Poi che è successo?
“Cè stato un incidente ad una macchina di pretrattramento a Bellolampo, che ha creato ovvie disfunzioni. Ma anche questo è un problema superato e la raccolta è in fase di pieno recupero. Dalla prossima settimana entreranno in funzione cinque nuovi compattatori più quelli che l’azienda ha recuperato da un vecchio contenzioso e il sistema riprenderà a funzionare in maniera strutturale. Nessuna persona avveduta e di buonsenso può paragonare la situazione di Palermo a quella di Napoli, ma nessuna persona avveduta e di buonsenso può non essere preoccupata per il futuro dello smaltimento dei rifiuti non solo a Palermo ma in tutta la Sicilia. Anzi, le dico che proprio a Palermo abbiamo fiutato il pericolo in tempo utile “.
Cioè?
“Nel gennaio del 2009 manifestai queste preoccupazioni al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo e devo dire che grazie alla sua collaborazione e al suo intervento ottenemmo la dichiarazione dello stato di emergenza che ha consentito i lavori di ampliamento della discarica coordinati dal Prefetto per i quali siamo al riparo per il prossimo futuro: dal primo giugno entrerà in funzione la quinta vasca di raccolta di Bellolampo e secondo le assicurazioni dei tecnici della prefettura non ci saranno problemi di abbancamento per i prossimi 12 mesi e con un minimo intervento neppure per i prossimi due anni”.
Ma dalla Regione sparano a palle incatenate.
“Sarebbe meglio discutere, trovare insieme la soluzione per lo smaltimento, con serenità ed equilibrio, per scongiurare possibili future crisi. Io non mi presto allo sciacallaggio, né al rimpallo delle responsabilità . Ho rispetto per le istituzioni”.
Che c’è da fare?
“Il tema vero è la mancanza di termovalorizzatori. Ci avviamo verso un periodo incerto per la Sicilia. E la Presidenza della Regione, invece di valutare la creazione di sistemi di smaltimento, si presta ad atti di delinquenza politica”.
Delinquenza?
“Non quella del codice penale. Parlo di un codice etico che dovrebbe governare i rapporti istituzionali. Forse Lombardo invece di polemizzare
scioccamente dovrebbe riflettere su quanto lui stesso dichiarò in una intervista al Sole 24 ore, frasi riportate da una agenzia del 4 giugno 2008. Disse testualmente: l’autonomia delle discariche della Regione è di circa due anni, bisognerà sbrigarsi altrimenti il sistema rischia di andare in tilt. La gara per i termovalizzatori è stata annullata. Bisognerà farne una nuova. Stiamo ancora aspettando. Ma Lombardo sappia che su questo argomento non gli daremo tregua, lo richiameremo alle sue responsabilità “.
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08 Maggio 2010, 17:35