Suicidio in carcere di Stefano Argentino: chi sono gli indagati

Suicidio in carcere di Stefano Argentino: chi sono gli indagati

Il 12 agosto il pm conferirà l'incarico per l'autopsia
LE INDAGINI
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MESSINA – Ci sono sette indagati per la morte di Stefano Argentino, il ragazzo, reo confesso dell’omicidio della collega di Università Sara Campanella, che si è suicidato in carcere, a Messina, mercoledì mattina.

Argentino, chi sono gli indagati

La procura della città di Messina ha notificato sette avvisi di garanzia in vista dell’autopsia sul corpo di Argentino. Gli indagati sono la direttrice e la vice direttrice del carcere messinese di Gazzi, l’addetto ai servizi trattamentali dell’istituto di pena, l’equipe di psichiatra e psicologi che hanno avuto in cura Argentino. 

Il 12 agosto il pm conferirà l’incarico al proprio consulente e gli indagati potranno nominare i propri tecnici che assisteranno agli esami autoptici, atti irripetibili.

La procura di Messina vuole accertare se ci siano responsabilità nella morte del ragazzo che aveva manifestato più volte la volontà di togliersi la vita e per questo era stato sottoposto ad un regime di sorveglianza particolare. Poi, 15 giorni prima della sua morte, era stato riammesso alla detenzione ordinaria, tanto che condivideva la cella con altri detenuti.

Nei giorni scorsi il legale di Argentino, l’avvocato Giuseppe Cultrera ha chiesto l’intervento da parte del Garante dei detenuti.

Il legale: “Auspico ci siano risultati concreti”

“Sette indagati è già presagio di plurime responsabilità, probabilmente fra loro correlate. Al momento è troppo presto e si possono fare soltanto supposizioni, auspico soltanto che, almeno stavolta, le indagini siano approfondite e possano portare a risultati concreti”. Lo dice l’avvocato Giuseppe Cultrera, legale di Stefano Argentino, il 27enne che ha confessato l’omicidio della collega di università Sara Campanella e che mercoledì si è suicidato in cella a Messina.

“Stefano avrebbe dovuto essere rinchiuso in una Rems o in un Istituto a custodia attenuata: il suo stato mentale, venuto a galla anche dalle indagini degli inquirenti, non era compatibile con la custodia in carcere”, commenta l’avvocato. Argentino aveva in passato manifestato intenzioni suicide. 


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