CATANIA – Se è vero che “nessuna nuova, buona nuova”, allora il non aver inserito all’ordine del giorno della conferenza Stato-Regioni, in programma per giovedì 20 aprile la questione della SuperCamera del Sud Est, è una buona notizia. Tutto sta a vedere se lo è davvero e per chi. Ed ecco la questione. Circa un mese fa il ministro Calenda, dando seguito a un disegno dell’ultim’ora di Crocetta, si era accorto che portare in conferenza Stato-Regioni un argomento per un mero pourparler non era pratica comune, prevista o possibile. Le questioni da discutere in quella sede devono avere il supporto di un atto, di una legge, insomma di qualcosa che abbia un peso.
E tra questi non rientrava il desiderio di Crocetta di rimediare, magari, allo scivolone sull’autorità portuale di Augusta, assecondando la volontà (tardiva) di Siracusa di separarsi dall’accorpamento. Un atto, l’accorpamento, suggellato da tre sì ufficiali sottoscritti nel febbraio del 2015 dalle tre Camere e sancito da un decreto ministeriale nel settembre successivo. Ci voleva, quindi, un escamotage e lo si è trovato solo nella possibilità di proporre la revoca del decreto di accorpamento. E così, stabilendo di portare la Super Camera in discussione a trenta giorni, il ministro ha concesso dieci giorni alle associazioni e alle Camere per presentare eventuali controdeduzioni e memorie. Detto, fatto. Le associazioni hanno mandato il proprio parere e lo stesso hanno fatto due Camere di Commercio (Catania e Ragusa) su tre.
La Camera di Ragusa, il 21 marzo scorso, ha persino portato la questione in consiglio e con 13 sì, 6 no, 3 astenuti e 4 assenti (su un totale di 26 consiglieri) ha votato di voler mantenere l’accorpamento attuale. A tre. Con gli stessi risultati ha deciso anche di non voler procedere, in alcun modo, a un eventuale accorpamento a due con la sola CCIAA di Siracusa.
L’unica Camera che non ha scritto nulla è stata quella di Siracusa, il cui commissario, Dario Tornabene, potrebbe essere un po’ in ambasce dopo aver firmato, a novembre, il decreto di revoca della delibera di revoca votata, in extremis, dalla CCIAA aretusea a giugno 2016. E senza aver, a tutt’oggi, revocato il suo stesso decreto. Insomma, dalle carte sembra che tutta Siracusa voglia uscire dall’accorpamento tranne la Camera di Commercio che la rappresenta.
Intanto, sabato 15 aprile scadono i 30 giorni concessi dal ministero. E l’ordine del giorno della conferenza stato-regioni del 20 aprile parla chiaro: di Super Camera del Sud Est non si parlerà (LEGGI QUI). Giugno sta arrivando e la Madia è cristallina: sarà UnionCamere a dover scegliere chi accorpare per ridurre il numero delle Camere di Commercio italiane da 105 a 60. Vero è che sarebbe il caso di capire esattamente cosa si intende per “non ancora composti” e se un decreto ministeriale di accorpamento vi rientra oppure no. Ma sono in tanti a esserne certi. In ogni caso bisognerà vedere se UnionCamere lo farà davvero: revocherà un decreto ancora attivo proponendo al suo posto nuovi accorpamenti? Mettendo insieme ad esempio, Catania con Ragusa e Siracusa con Messina? E cosa dirà Messina che ha sempre voluto stare da sola o al massimo con Reggio Calabria? E basterà il precedente ligure per bypassare la regola della continuità territoriale?
Queste sono le domande di un futuro da venire ma non tanto lontano. Altre invece sono più attuali e riguardano l’assessorato regionale alle Attività Produttive diretto da Mariella Lo Bello. Nella relazione che ha inviato al ministro Calenda è stato scritto che l’accorpamento è stato fatto rispettando la procedura e, per di più, ampliando le percentuali delle verifiche.
Pur potendo.l’assessore Lo Bello non intende convocare il consiglio che ha sospeso sine die a fine febbraio. E non ritiene, anche se la Sicilia è una regione a Statuto Speciale, necessario mettere in mora il ministro. “Sta procedendo – ha risposto – perché dovrei metterlo in mora? Ha già inviato alla conferenza delle Regioni la proposta di revoca del decreto di accorpamento. Non so quando sarà calendarizzato. Spero presto” ha concluso.
Insomma, si continua ad aspettare. Tra le cose da attendere c’è la prima delle due udienze al Tar, quella in calendario il 25 maggio che vedrà nuovi legali per la cordata che un tempo faceva capo a Confindustria. Ci è stato riferito che lo studio Longo avrebbe scritto al Tar comunicando di aver ritirato il proprio mandato a seguito dei conflitti interni sorti tra le associazioni della stessa cordata.
Intanto, l’assessorato regionale alle Attività Produttive ha nominato un segretario generale alla Camera di Commercio di Enna per colmare una vacatio che andava dal 1° gennaio al 28 febbraio 2017. Potendo scegliere ha nominato, tramite i due commissari, Alfio Pagliaro il quale, unico caso in Sicilia, è stato contemporaneamente segretario in tre Camere e commissario ad acta nel procedimento della Super Camera del Sud Est.