POZZALLO (RAGUSA)– (dall’inviata Barbara Marchegiani) (ANSA) Cgil, Cisl e Uil celebrano il Primo magio a Pozzallo, in provincia di Ragusa, uno dei porti simbolo per gli sbarchi in Sicilia. Una Festa per il lavoro e, quest’anno, anche per i migranti, accompagnata dallo slogan “La solidarietà fa la differenza”. Per dire basta – è il filo comune negli interventi dei tre segretari generali, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo – alle tragedie, ai morti nel Mediterraneo, che non può essere un “cimitero”.
E per voltare pagina rispetto all’altra emergenza, insieme all’immigrazione, dell’occupazione: “C’é solo la propaganda di chi continua a dire che con un decreto si crea occupazione”, dice dal palco il numero uno della Cgil, attaccando ancora una volta l’azione del governo, che peraltro continua a “dividere” i lavoratori, rimarca Camusso. Una propaganda “sui numeri: abbiamo passato tre mesi pensando di essere di fronte a chissà quale svolta epocale sull’occupazione, che arrivato il Jobs act era cambiato tutto”, invece “siete stati smentiti dai numeri reali, dalla disoccupazione in crescita”, anche e soprattutto “tra i giovani”, dice ancora riferendosi agli ultimi dati Istat sulla disoccupazione, salita a marzo al 13% ed al 43,1% tra i giovani. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, invece parlando in occasione della cerimonia per i Cavalieri del lavoro al Quirinale, insiste sottolineando che all’inizio dell’anno “i contratti a tempo indeterminato erano circa il 40% in più rispetto allo stesso periodo del 2014, in parte nuovi contratti”.
Ma sul terreno c’è anche il capitolo pensioni, dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato il blocco della perequazione sugli assegni oltre tre volte il minimo: la legge Fornero “è la riforma previdenziale peggiore d’Europa: va rottamata”, dice senza mezzi termini la numero uno della Cisl. Furlan sostiene che i 5 miliardi di euro (tanto vale la norma bocciata) si possono recuperare dalla lotta all’evasione ed alla corruzione. Anche Camusso ribadisce la necessità di “mettere mano” alla riforma Fornero. Questa è solo un esempio di “tutte le leggi sbagliate fatte in questi anni, da Monti a Renzi”, aggiunge Barbagallo, scettico sulla destinazione del tesoretto da 1,6 miliardi trovato dal governo nelle pieghe del Def. “Il tesoretto è solo virtuale, per questo volevano darlo ai poveri”, afferma ironicamente. La cerimonia di Pozzallo si è aperta con un minuto di silenzio chiesto alla piazza dal leader della Uil per “i morti nel Mediterraneo e in Nepal”. E si è chiusa con il lancio in mare di una corona di fiori in memoria delle tante vittime, da parte dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. “Non basta chiudere le frontiere davanti alla fame ed alla morte. Noi vogliamo un’Europa del lavoro e della solidarietà, che sia motore della pace”, scandisce Furlan. Parte subito all’attacco Matteo Salvini: “Pazzesco, questi sindacati sono una sciagura”.
A Pozzallo, il primo maggio, non si è parlato solo di lavoro ma anche di migrazione. Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha definito la Carta di Palermo “il frutto di uno sguardo al futuro che va oltre l’egoismo”, mentre il sindaco e presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando, ha parlato di “un documento sulla mobilità umana internazionale che contiene le soluzioni per fronteggiare la strage degli innocenti in corso nel Mediterraneo. Ormai il permesso di soggiorno è diventato uno strumento di tortura, che andrebbe abolito, anche perché favorisce l’arricchimento di persone senza scrupoli. L’Europa, con la sua indifferenza e con l’aumento dei fondi per Triton, è complice di questo genocidio in corso nel Mediterraneo. Triton è un’operazione difensiva che non permette di salvare vite come era possibile con Mare Nostrum, che andrebbe ripristinato. Bisogna passare dalla migrazione come sofferenza alla mobilità come diritto”. Della Carta di Palermo si è parlato anche giovedì scorso in occasione di un convegno per la settimana della cultura tunisina a cui hanno preso parte, oltre a Orlando, presidente della Consulta delle Culture Adham Darawsha, il membro della Consulta Nadine Abdia, il console tunisino a Palermo Farhat Ben Soussi e l’assessore Giusto Catania.