Sviluppo Catania e Augusta |Ecco come cresceranno - Live Sicilia

Sviluppo Catania e Augusta |Ecco come cresceranno

A presiedere l'incontro nella sede di Confindustria, il presidente dell'Autorità portuale di Catania e Augusta, Andrea Annunziata.

CATANIA – Lo sviluppo fa rotta al Sud. Un progetto ambizioso sì, ma possibile grazie alla presenza di due porti strategici come Catania e Augusta, due assi nella manica in cui risiedono le condizioni per un rilancio territoriale del Sud. Se ne è parlato lungamente quest’oggi nel corso di un incontro organizzato da Confindustria a Catania nella sede di via Vittorio Veneto. Ospite illustre Andrea Annunziata, presidente, di recente nomina, dell’Autorità Portuale di Catania e Augusta che ha incontrato il vicepresidente vicario degli industriali catanesi Antonello Biriaco, insieme ad una folta rappresentanza di imprese associate. “C’e intanto un grande confronto con il territorio, sindacati e istituzioni. Stiamo mettendo a punto una strategia per rendere il Porto – quale industria fra le più importanti della Sicilia orientale- moderna , sicura e sostenibile anche sul piano ambientale. Intendiamo muoverci intanto con gli investimenti”, ha spiegato Annunziata.

L’incontro di oggi è stato occasione da parte degli imprenditori per avviare da subito un dialogo fattivo con un’istituzione che avrà nei prossimi anni un ruolo di rilievo per lo sviluppo economico di tutto il sud-est della Sicilia. “Si tratta di due porti molto importanti, anche sul piano sinergico, non sono completamente in concorrenza fra di loro. Perché Catania ha diverse vocazioni: croceristica, diportistico, peschereccio, commerciale mentre Augusta è prettamente commerciale”, ha dichiarato Biriaco che si è peraltro da pochi giorni insediato per rappresentare gli industriali nell’organismo di partenariato della Risorsa Mare dell’Autorità portuale della Sicilia orientale.

E al centro dell’incontro è stato il Porto di Catania fra progetti e speranze future. “A Catania grazie alla nuova darsena il vecchio porto è stato liberato dai vari semi rimorchi e container, rendendolo fruibile alla città in virtù anche del grande progetto waterfront. Il processo che prevede un collegamento fra realtà portuale con la città è già stato avviato”, ha detto Biriaco.

In questo Annunziata è stato chiaro. “Il riordino delle banchine e del complessivo sistema aeroportuale della Città è un progetto ambizioso che andrà avanti e siamo certi darà i suoi frutti”. In tal senso sarà indispensabile intercettare il flusso dei mega yacht. “Cercare di capire e individuare le esigenze del mercato è indispensabile per gettare le basi dello sviluppo – prosegue Biriaco – Il mercato oggi ci induce a pensare che l’arrivo a Catania di un flusso d’imbarcazioni quali grossi yacht (50 metri in su) possa rappresentare un volano dello sviluppo per la città: perché il turista una volta sceso a Catania deve poter avere la possibilità di conoscere le nostre decine di eccellenze, enogastronomiche, cultura, patrimonio storico e non solo”. Tra le opportunità più importanti una gara d’appalto, in programma a breve, per la realizzazione di una nuova stazione marittima a Catania. Un’opera imponente che prevedrà un investimento pari a milioni di euro.

Un tema cruciale a cui si lega il ruolo nuovo assunto dalle Zes, zone economiche speciali, (Catania e Augusta ne sono comprese). La qualificazione di tale aree come Zes consentirà di attrarre investimenti esteri o extra-regionali, attraverso incentivi, agevolazioni fiscali, deroghe normative. Si tratta di un recente decreto legge varato nell’ambito delle politiche di rilancio del Sud. “Per noi imprenditori .- ha continuato Biriaco – rappresenta una grande opportunità commerciale, è una grande mano perché consente peraltro un vero processo di sburocratizzazione. Un argomento importante, nato in intesa con il ministro Claudio De Vincenti , in quanto opportunità di sviluppo non solo segnatamente al Porto, ma anche su quello delle retro portualità: la cementeria di via Domenico Tempio, per fare un esempio dovrà essere necessariamente accorpata alla realtà del nostro Porto. Non esiste sviluppo di un Porto senza retro portualità”, precisa. “Già la nostra darsena – aggiunge il presidente di Confindustria – è piccola per poter accogliere i volumi di traffico che Catania registra. In tal senso dovrà essere previsto un ampliamento, intervenendo anche su quelle aree che non sono particolarmente attrattive per renderlo maggiormente fruibile al croceristica”.

Ma la salita è appena iniziata. “Il primo passo – spiega Annunziata – è l’unificazione, così come previsto dalle legge, ovvero unificare tutto, dalle piante organiche, ai bilanci, ma nel frattempo non rimarremo con le mani in mano: puntiamo al rilancio delle due infrastrutture cercando di superare anche i problemi del passato, come la retro portualità, per esempio, che non può esaurirsi a due tre chilometri da mare. Lo scopo è dare l’immagine di una Sicilia orientale che lavora e vuole modernizzare tutto per rendersi appetibile sul mercato sia sul piano commerciale che turistico. E sono fiducioso. Anche le Zes porteranno dei vantaggi in tal senso”. Insomma, lo sguardo è rivolto ai bisogni del territorio. “La Sicilia ha avuto sempre la fortuna di trovarsi al centro del Mediterraneo, aggiunge il presidente dell’Autorità Portuale, ma finora ne ha ricavato troppi problemi. Questo momento, dunque, – anche di grande solidarietà espressa da parte di questa regione – deve fare proiettarsi in avanti. E’ giusto dunque approntare sistemi che offrano risposte concrete sul piano economico”. E ancora, Augusta e Catania, sono due buone realtà, “che necessitano però di un rapido processo dii modernizzazione. Abbiamo anche bisogno di una buona cantieristica per assistere le grandi navi che solcano il Mediterraneo”, conclude Annunziata.

Oltre al riordino delle banchine e al miglioramento complessivo dell’appeal del Porto di Catania, Biriaco si sofferma anche sull’aspetto legato al decoro urbano in relazione soprattutto al complessivo utilizzo dell’area nel fine settimana. “Ben vengano le aree commerciali, ma il core business di un porto non può essere solo quello. Occorre calmierare le potenzialità derivanti dalle attività commerciali. Nel fine settimana si registra un’ondata di utenti, il ché è una cosa positiva, ribadisco, ma crediamo che vada tutto rivisto in un’ottica di ordine pubblico e legalità”, conclude Antonello Biriaco.

 


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