(rp) "Lombardo in fin di vita". E' il titolo - denuncia lo stesso protagonista involontario del medesimo - che campeggiava su un fantomatico foglio catanese. Il presidente si è indignato e - se questi sono i fatti - ha ragione. La lotta politica, che sia condotta in nome di un ideale o per meri calcoli di bottega, è aspra. La critica giornalistica deve essere pungente nei confronti del potere, e noi ne sappiamo qualcosa. Ma il corpo resti fuori dalla mischia, come crocevia di intimità, di relazioni, di gioie segrete e di dolori inconfessati. In quel titolo sentiamo l'acre profanazione di un valore privato inviolabile. Nessuno tocchi il corpo del presidente.