Vi è capitato di assistere a qualche seduta dell’Assemblea Regionale Siciliana? Scoprireste che abbiamo mandato a rappresentarci nelle istituzioni, fatte salve le debite e immancabili eccezioni, gente che nel migliore dei casi è inadeguata.

La politica non ha più niente da dire, non serve più. Lo dimostra la sceneggiata della mozione di sfiducia.

Non si placa la polemica sul ministro. I grillini vanno all'attacco. Alfano difende la De Girolamo: "Si difenderà con forza".

Dicono di essere "operatori della Formazione delusi". E lanciano sui social una petizione con un obiettivo dichiarato: la mozione di sfiducia a Nelli Scilabra.

Il deputato centrista torna sulla vicenda dei canoni demaniali: "Non se ne può più di comparse inutili, che farebbero bene a tornare alla loro professione precedente: se l'assessore non si sente vincolata al parere del Parlamento siciliano, non è da escludere una mozione di sfiducia".

Una lunga giornata di interventi. Ma ecco cosa è successo dietro le quinte di Palazzo dei Normanni.

Uno ci pensa, l'altro ci ripensa, un terzo ci riflette. In gioco le firme per presentare la mozione di sfiducia al presidente. Che non passerà.

Ecco chi è il parlamentare protagonista, forse involontario, della querelle sulla mozione di sfiducia.

Il capogruppo del Movimento Cinque Stelle all'attacco del Pdl: "E' il migliore alleato del governo Crocetta".

Il capogruppo all'Ars dei grillini: "La mozione era inevitabile, di fronte a una giunta  inesistente. Il modello Sicilia? Un lontano ricordo. L'inizio fu positivo, poi tutto si è fermato. Chi non voterà la mozione si assumerà la responsabilità di tenere in piedi un esecutivo che non sta facendo nulla per i siciliani".

Il fronte anti-Damiano è ampio e si è rafforzato dopo le polemiche sull'ampliamento della zona a traffico limitato nel centro storico e dopo la decisione di fermare la musica dopo l'una di notte nei locali della città vecchia.

Il caso Ablyazov arriva in Aula al Senato: la diretta video della discussione e del voto per la mozione di sfiducia nei confronti del ministro degli Interni Angelino Alfano.

Pd e Udc trovano l'intesa sul testo da presentare per la sfiducia a Raffaele Lombardo. Ma il capogruppo dei centristi, Giulia Adamo (nella foto), non esclude che il voto possa avvenire dopo la data delle annunciate dimissioni del governatore. D'Agostino (Mpa), commenta: "Scelta incomprensibile". Il Pid: "Non attendiamo, sfiducia subito".

Pd e Udc trovano l'intesa sul testo da presentare per la sfiducia a Raffaele Lombardo. Ma il capogruppo dei centristi, Giulia Adamo (nella foto), non esclude che il voto possa avvenire dopo la data delle annunciate dimissioni del governatore. D'Agostino (Mpa), commenta: "Scelta incomprensibile". Il Pid: "Non attendiamo, sfiducia subito".

Al di là delle dichiarazioni di facciata, tra i gruppi dell'Ars si fa sempre più forte l'idea di "rallentare" sulla mozione di sfiducia al governo. Ci sarebbe già un'intesa per calendarizzarla il 29 o il 30 luglio. Insomma, un documento da discutere solo in caso di mancate dimissioni di Lombardo. I motivi della frenata? Le emergenze economiche, certo. Ma anche gli equilibri politici in vista delle elezioni regionali.