In merito al sequestro di due aziende vitivinicole intestate al clan dei Vitale Salvino Caputosi è espresso così: "Si tratta di un provvedimento che toglie alla famiglia mafiosa dei Vitale un sostegno economico e un controllo delle attività imprenditoriale del territorio".

Il provvedimento colpisce Ottavio Lo Cricchio, partinicese classe '64, già condannato in appello a sette anni di carcere nel 2009 per associazione mafiosa. Il figlio, Vito, aveva aperto una delle aziende pur non possedendo alcuna disponibilità economica.

Così il commissario provinciale del Popolo della Libertà: “Il Pdl a Partinico è il primo partito con quasi il 40 per cento dei voti, e perciò abbiamo il dovere di dare il nostro contributo per il rilancio della città".

Polipi, seppie e merluzzo venivano trasportati in auto, senza alcuna cella frigorifera. Denunciato un uomo di cinquantadue anni. I prodotti sono stati controllati dagli esperti dell'Asp e dati in beneficenza.

Nella notte, i soliti ignoti, si sono introdotti nell’autoparco di via Ungaretti, a Partinico, portando via circa 150 litri tra benzina e carburante dagli autocompattatori e dai gasoloni custoditi nella struttura.

“Amato state attenti, vi facciamo saltare in aria”. La lettera è stata spedita con posta ordinaria da Palermo. Destinatario Giovanni Amato, imprenditore edile di Partinico che insieme al padre, Giuseppe, ha denunciato gli esattori del pizzo della famigerata famiglia Vitale, contro cui si sono pure costituiti parte civile per essere stati, tra l’altro, destinatari di attentati incendiari.

Il retroscena rivelato da "S": i rappresentanti degli schieramenti contrapposti che fra il 1998 e il 2008 hanno insanguinato il paese sono di nuovo in circolazione. E mentre il racket torna a farsi sentire, gli investigatori temono una nuova escalation.

I provvedimenti hanno riguardato il liquidatore di una società di commercio all'ingrosso di zucchero e l'amministratore di un'altra società che ha formalmente sede a Malta. Sigilli delle fiamme gialle a quattro immobili a Partinico e a una autovettura.

Immagini di Piero Longo

Il forte vento di scirocco delle ultime ore ha provocato seri danni soprattutto nei comuni della provincia palermitana. A Partinico,i vigili del fuoco intervenuti per rimuovere tetti divelti, cornicioni pericolanti e alberi abbattuti.

Il rogo che ha distrutto quattro autocarri a Partinico fa temere il ritorno del racket delle estorsioni in un territorio già minato da una violenta lotta per l'egemonia. A gennaio un attentato aveva colpito una ditta di Borgetto.

Si trovavano parcheggiati all'interno di un'area che fa parte del deposito "Brugnano", una rivendita di mezzi pesanti, lungo la strada statale 113. Dietro il rogo potrebbe celarsi un'intimidazione.

Immagini di Piero Longo. Si trovavano parcheggiati all'interno di un'area che fa parte del deposito "Brugnano", una rivendita di mezzi pesanti, lungo la strada statale 113. Dietro il rogo potrebbe celarsi un'intimidazione.

di Loredana Badalamenti. Nel primo caso, il rogo ha completamente distrutto l'auto di un incensurato di Borgetto. In fiamme invece uno stabile di Partinico.