PALERMO – Tempi duri per i gruppi parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana. Nel Bilancio interno dell’Ars per il 2015, approvato oggi dal Consiglio di Presidenza, un taglio netto è stato applicato ai fondi per le spese dei gruppi che sono stati più che dimezzati, passando da un milione di euro a 420 mila euro. Taglio netto anche per le collaborazioni esterne del Consiglio di presidenza e delle Commissioni parlamentari: i costi del personale addetto alle segreterie particolari scende da 2.854.000 a 2.340.000 e i compensi degli esperti per le Commissioni da 70 a 40 mila.
Nel complesso, il Parlamento regionale nel 2015 costerà poco più di 158 milioni di euro, con un risparmio di 2 milioni e 860 mila euro rispetto all’anno che sta per chiudersi, in cui l’Ars costò 160 milioni e 877 mila euro circa. L’obiettivo, secondo il bilancio previsionale triennale per il 2015-2017, è di un ulteriore risparmio entro il 2017, arrivando al costo complessivo di 150 milioni e 984 mila euro. Molti i tagli imposti alle voci di bilancio nell’ottica rigida della spending review richiesta alle Istituzioni in questi tempi di crisi nera.
I deputati costeranno all’Ars 100 mila euro meno del 2014, ma aumenta di 14 mila euro il conto per la previdenza e l’assistenza per i deputati in carica e cessati dal mandato. Ad aumentare è, in particolare, il contributo a favore del “Fondo di solidarietà fra gli onorevoli deputati per il pagamento dell’indennità di fine mandato”, insomma il Tfr, che passa da 511 mila a 525 mila euro (+14 mila euro).
Nella spesa per il personale dipendente il risparmio rispetto al 2014 è di poco più di sette milioni di euro (7.060.000), da 34.920.000 a 27.860.000, ma aumentano in maniera consistente, praticamente raddoppiano, i compensi e i rimborsi per il personale di altre amministrazioni che forniscono prestazioni all’Assemblea regionale siciliana (cosiddetti “comandati”): da 260 mila a 650 mila euro, un aumento di 390 mila euro.
Come detto, scure anche sulle voci di bilancio destinate alle spese dei gruppi parlamentari. Le “Dotazioni strumentali, logistiche e per i servizi” passano da un milione di euro a 420 mila euro; aumenta però il costo del personale dei gruppi, che passa da 4.500.000 a 5.130.000 euro. Soppresso il contributo per le attività degli intergruppi: il risparmio totale nel capitolo di bilancio per i gruppi ammonta a 99.500 euro.
Le spese per la Presidenza dell’Ars nel bilancio del 2015 passano da 871 mila euro a poco più di un milione di euro. L’aumento è dovuto a dei residui passivi del 2014 da coprire: le spese per le attività culturali della Presidenza infatti sono in calo anche nel bilancio del prossimo anno di circa 300 mila euro. I fondi della Presidenza per la Fondazione Federico II restano, invece, come nel 2014 a quota 150 mila euro, di cui 100 mila da destinare alla mostra di Botero, “Via Crucis. la passione di Cristo”, che si svolgerà nelle Sale Duca di Montalto da marzo a giugno del 2015.
Ridotti i fondi per le attività di rappresentanza istituzionale e cerimoniale, che scendono di 259.000 euro, passando da 861.000 a 602.000. Ridotto di 10 mila euro anche il contributo per le borse di studio intitolate a Giovanni e Francesca Falcone. Si risparmia anche sulle spese per la comunicazione (-128.000).
Un risparmio consistente arriva per l’Assemblea regionale siciliana dai tagli alle spese per le sedi distaccate: soppressi i capitoli di bilancio per gli “ex Ministeri” e la “Chiesa dei Santi Elena e Costantino” (-50.000). L’Ars, però, non rinuncia alla manutenzione dei bellissimi giardini reali di Palazzo dei Normanni per cui in bilancio sono stati iscritti 70 mila euro in più, con una spesa che cresce da 30 a 100 mila euro. Soppresso anche il servizio di vigilanza per il Parlamento regionale: con questa decisione, il risparmio per le casse dell’Ars è di 330 mila euro: ad occuparsene saranno sempre più gli uomini del Corpo Forestale.