PALERMO – Scontro tra Rap Palermo e Srr Palermo Area Metropolitana per un taglio di 3 milioni di euro all’azienda rifiuti del capoluogo. Un caso messo nero su bianco dalla stessa Rap nella “relazione sull’andamento economico-finanziario” relativa al terzo Trimestre 2022, pubblicata il 31 ottobre. Sulla vicenda il capogruppo del M5s Antonino Randazzo ha presentato un’interrogazione.
Cosa chiedono i 5stelle?
Nello specifico, scrive il consigliere, si chiedono “chiarimenti in merito alle eventuali responsabilità imputabili alla Srr Palermo Area Metropolitana rispetto al taglio” – definito da Rap “unilaterale ed arbitrario” – di 2.909.925 euro, che “potrebbe impattare negativamente sul bilancio della società partecipata e, se l’amministrazione Comunale ha attivato azioni o procedure a tutela della società partecipata cui risulta socio unico”.
I grillini contestano anche il dato che emergere a pagina 16 della Relazione, chiedendo all’Amministrazione di chiarire “i motivi dei ritardi” sull’approvazione delle linee strategiche e sulla impiantistica che avrebbero determinato – come evidenzia la Rap nella relazione trimestrale – la mancata realizzazione di ricavi dalla raccolta differenziata. “Si rileva infatti un valore pari a circa 182mila euro”, parecchio inferiore rispetto alle previsioni di budget del trimestre, che ne prevedevano un totale di 812mila. Il consigliere si domanda allora “quali iniziative sta attivando l’amministrazione comunale per ottemperare ai ritardi citati”.
La risposta di Srr Palermo Area Metropolitana
La risposta non tarda arrivare. La Srr Palermo Area Metropolitana, “con riferimento alla prima osservazione mossa”, dichiara di essersi “attenuta in maniera pedissequa e scrupolosa all’applicazione della Deliberazione 363/2021 e dell’allegato A” (Metodo tariffario rifiuti per il secondo periodo regolatorio 2022-2025). Ritiene inoltre “oltremodo evasivo ed assolutamente privo di fondamento” il secondo punto sollevato da Rap, anche questo oggetto dell’interrogazione. I denunciati ritardi acclarati a carico di Srr e Comune di Palermo sull’approvazione delle linee strategiche e sulla impiantistica – si legge nella risposta – “non sono fondati. Non vi è alcun rapporto giuridico/amministrativo tra i due soggetti così come non vi è alcun rapporto funzionale relativo all’approvazione di presunte linee strategiche cui, inopinatamente, fa riferimento RAP nella propria relazione”.
La Srr, respinge al mittente quindi ogni addebito e suggerisce “di fare le doverose e rigorose valutazioni” in ordine alle “ataviche disfunzioni strutturali dell’organizzazione del servizio di gestione della raccolta dei rifiuti”. Da ricercarsi, “ovviamente all’interno dell’organizzazione del soggetto gestore” e non già tra le responsabilità dell’Area Metropolitana.
La Rap conferma invece quanto già oggetto della Relazione trimestrale
Dall’ufficio stampa Rap fanno sapere che “Il taglio di 2,9 milioni è stato operato dalla Srr rispetto al Pef Grezzo 2022 elaborato dall’azienda, senza che tale documento, cosi modificato, sia stato reinoltrato alla Rap per la sua rivalutazione ai fini dell’attestazione del mantenimento dell’equilibrio economico finanziario dell’anno. Era corretto che Rap evidenziasse questa discrasia. E cosi abbiamo fatto”.
“È nei fatti (ed è lapalissiano) – aggiunge Rap – che il Pef modificato (da parte di Srr) non sia stato inviato alla Rap affinché la stessa potesse procedere ad emettere una nuova attestazione a valle di una nuova verifica di mantenimento di equilibrio. Nulla di più”.