PALERMO- Alla fine il liceo Cannizzaro è “disokkupato”. La protesta scattata ieri con l’occupazione dell’istituto è stata revocata, nella sua forma estrema, perché così hanno deciso gli studenti. Seguiranno delle assemblee per decidere la forma di agitazione più opportuna. E’ un fatto nuovo, rispetto alle manifestazioni degli anni precedenti. Sono stati proprio i ragazzi ad opporsi alla “presa della scuola” messa in atto ieri da una minoranza.
Organizzati nella notte sui social, i ragazzi che non vogliono occupare si sono dati appuntamento questa mattina davanti il cancello della scuola, per protestare contro la chiusura dell’edificio. Così, con un libro in mano come simbolo della voglia di studiare, i cannizzarini reclamano il diritto allo studio: “Vogliamo dimostrare che abbiamo delle coscienze e che siamo assolutamente contrari a questa forma di protesta futile e infeconda”.
Divisi in fazioni pro e contro occupazione, in queste ore della mattina gli studenti hanno indetto un’assemblea straordinaria per discutere sulle possibili soluzioni, insieme ai professori. Protestare sì, ma con la coscienza di chi intende seguire il programma scolastico e non perdere neanche un giorno di scuola. “I ragazzi che hanno occupato il Cannizzaro sono meno di una decina, e la maggior parte sono esterni” con queste parole una studentessa spiega cosa è accaduto. “La situazione è difficile – spiega – perché il nostro istituto è diviso in tre parti: una minoranza vuole l’occupazione, la maggioranza vuole mettere fine alla protesta e poi rimane una parte di studenti totalmente indifferente a ciò che accade. Speriamo di riuscire a smuovere le coscienze di questi ultimi.” Non tutti hanno infatti chiaro quale sia l’oggetto della protesta.
Gli studenti del Cannizzaro non sono, però, gli unici a non volere l’occupazione. Anche gli studenti dell’Istituto Majorana non intendono adottare questa forma di protesta. “Il nostro istituto è uno dei pochissimi che non ha assolutamente intenzione di occupare” con queste parole commenta Aurelio Cernigliaro, rappresentante di Istituto del Majorana “la nostra è una struttura che funziona sotto tutti punti di vista, anche grazie al lavoro dei collaboratori scolastici”.
Nel pomeriggio gli studenti del liceo classico Umberto l si riuniranno in un collegio docenti per discutere sulla riforma “Buona Scuola” e scegliere un metodo di protesta alternativo all’occupazione.