Tensioni sulla delibera Sostare |La seduta salta nuovamente - Live Sicilia

Tensioni sulla delibera Sostare |La seduta salta nuovamente

Il Consiglio dovrà esprimersi sulla volontà, scritta nero su bianco, di aumentare la tariffa per la sosta a pagamento, che dovrebbe passare, per quanto riguarda quella oraria, dagli attuali 75 centesimi di euro a 90 centesimi.

il contratto di servizio
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CATANIA – Ancora nulla di fatto per la nuova concessione per l’affidamento del servizio il nuovo contratto di servizio alla la società che gestisce la sosta a pagamento. Per la seconda volta la seduta è saltata: troppe tensioni in aula sui pareri agli emendamenti. Si replica stasera quando il Consiglio tornerà a dibattere sulla delibera che, tra le tante cose, prevede l’aumento del costo del tagliando per la sosta a pagamento, parte integrante di quanto proposto dall’amministrazione comunale e dettaglio, non certo piccolo, sul quale da mesi si consumano accese polemiche, fuori e dentro l’aula. 

Insomma, il Consiglio dovrà esprimersi sulla volontà, scritta nero su bianco, di aumentare la tariffa per la sosta a pagamento, che dovrebbe passare, per quanto riguarda quella oraria, dagli attuali 75 centesimi di euro a 90 centesimi; per la mezza giornata che passerà dagli attuali 2,40 euro a 2,90 e, per gli abbonamenti mensili per i residenti, che arriveranno a costare 20 euro.

Nelle more della modifica di alcuni aspetti della sosta a pagamento in città e nel centro storico – di cui si legge nella delibera dove viene riportata non solo la possibilità di istituire stalli riservandoli esclusivamente ai residenti, ma anche la “facoltà della società di attivare, previa autorizzazione formale dell’Ufficio traffico urbano, in sostituzione della tariffa unica, un sistema di tariffazione a due fasce” – la tariffa aumenterà indistintamente in ogni zona della città. Non così gli stalli che, almeno per il momento, rimangono 8 mila. Un modo per aumentare i ricavi dell’azienda – attualmente in perdita – e, di fatto, il canone che la stessa verserà al Comune, calcolato per l’anno in corso in 200 mila euro annui, che diventeranno 300 mila nel 2018 e 400 mila nel 2019.

Molto critica Confcommercio che, di nuovo, interviene sulla proposta di aumento tariffe, bollando la scelta dell’amministrazione come “l’ennesimo regalo ai centri commerciali”. “Il sentore è che il Consiglio Comunale si adagerà sulla comoda tesi dell’aumento Istat così da stabilire un costo orario di 87 centesimi – scrivono. In verità questa tesi è del tutto strumentale e surreale: siamo in deflazione da 4 anni e nei prossimi tre –quattro anni si spera di arrivare ad una infrazione del 2%. L’infrazione è ferma da anni: adeguare la tariffa sulla base di una inflazione che risale tanti anni fa ci pare francamente un pretesto ridicolo”.

Non solo. L’associazione dei commercianti si scaglia anche contro la gestione della partecipata Sostare, “capace di produrre debiti pur operando in regime di monopolio”, contro la delibera che presenterebbe difetto di istruttoria, poiché “non è supportata – continua la nota dei commercianti – dal parere dell’Ufficio traffico urbano ed è decisamente in contrasto con il Piano generale del traffico urbano, né vi è uno studio alternativo al PGTU atto a dimostrare l’efficacia del provvedimento rispetto all’obiettivo di una miglioramento delle condizioni della mobilità nel territorio comunale”.

Contraria anche la Fipet, secondo cui “In una Catania sempre più degradata e spenta – afferma il presidente Roberto Tudisco – senza nessun tipo di progettualità, senza nessun tipo di confronto con la parte produttiva, le istituzioni hanno come massimo scopo quello di….. aumentare le tariffe in un pieno tempo di crisi.

Ma le critiche, molte trasformate in emendamenti e proposte, arrivano anche dagli scranni del Consiglio. Tra questi, quello presentato come primo firmatario da Agatino Lanzafame, di Catania futura che chiede l’eliminazione della tariffazione notturna e abbonamenti riservati agli studenti universitari. Francesco Petrina, invece, anche lui di maggioranza, va oltre, proponendo l’istituzione di stalli blu a pagamento al viale Kennedy, ovviamente durante la stagione estiva. “Qui non sono mai esistiti – afferma – eppure, lungo il viale Kennedy so trovano numerosi stabilimenti, spiagge libere, villaggi, alberghi e ristoranti. Inoltre – prosegue – la zona è preda dei posteggiatori abusivi e di altre forme di illegalità”.

 

 

 

 

 

 


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