Incastrato grazie alle orecchie - Live Sicilia

Incastrato grazie alle orecchie

Vittorio Di Pietro (nella foto) è nome conosciuto alle forze dell’ordine, ha precedenti penali per spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione e furto. Ma conosciuto è anche il soprannome che gli è stato affibbiato: “Ricchiazzi”. Un dispregiativo determinato da una particolarità fisica, grandi orecchie, appunto, che lo contraddistingue. E proprio le orecchie lo avrebbero incastrato nel corso dell’ennesimo reato che si preparava a compiere.

Di Pietro, 35 anni, messinese, nell’ottobre 2011 è stato filmato da una telecamera di sorveglianza , posta all’esterno di un esercizio commerciale del popoloso quartiere Camaro di Messina, intento ad infilare un biglietto sotto la saracinesca. “Prepara 15mila euro, se no fai boom”. Si leggeva questo sul biglietto destinato ad un commerciante della zona. Uno che, per nulla intimorito dalla minaccia, non ha perso tempo a denunciare l’accaduto alla Squadra mobile.

Immediate sono scattate le indagini. Visionato il filmato della telecamera che sorvegliava l’area interessata, gli investigatori hanno riconosciuto, con estrema facilità, “Ricchiazzi”: inconfondibili le sue orecchie. Di Pietro è stato arrestato per tentata estorsione, su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Antonino Genovese, richiesta dal sostituto procuratore Diego Capece Minutolo.


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