Un violento terremoto di magnitudo 8,8 ha colpito la penisola della Kamchatka, nell’Estremo Oriente russo, nelle prime ore di mercoledì 30 luglio, generando un allarme tsunami lungo le coste settentrionali a causa delle onde alte oltre tre metri.
La scossa, la più forte registrata nella regione dal 1952 secondo i sismologi russi, ha seminato il panico tra la popolazione, ma all’interno dell’ospedale di Petropavlovsk-Kamchatsky si è consumato un episodio di straordinaria professionalità.
Durante l’evento sismico, un’equipe chirurgica impegnata in un’operazione complessa ha scelto di non abbandonare il paziente. Le immagini delle telecamere mostrano la sala operatoria durante la fortissima scossa con strumenti e apparecchiature che oscillano pericolosamente.
Terremoto Kamchatka, il sangue freddo dei medici in sala operatoria
Durante il terremoto che ha scosso la Kamchatka, i medici hanno mantenuto la calma fino a completare l’operazione. Il ministro della Salute regionale Oleg Melnikov ha fatto sapere via Telegram che il paziente è fuori pericolo.
Nel frattempo, è scattata l’allerta tsunami in tutta l’area a partire dall’Alaska alle Hawaii fino alla California, al Messico, le isole Galapagos, il Perù, il Giappone, la Cina e la Nuova Zelanda.
La penisola della Kamchatka, così come altre zone dell’Estremo Oriente russo, si trova lungo l’Anello di Fuoco del Pacifico, un’area caratterizzata da intensa attività sismica e vulcanica che la rende particolarmente esposta a eventi di questa portata.
Per questo, diversi Paesi dell’area hanno sviluppato sistemi di allerta tsunami e protocolli di emergenza mirati a ridurre il numero di vittime.
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