PALERMO – È stata una frazione molto movimentata, la diciannovesima dell’edizione 2015 del Giro d’Italia, con arrivo in vetta a Cervinia. A dare tanta azione, tra gli altri, è stato il palermitano Giovanni Visconti, particolarmente attivo quando la strada ha iniziato a salire: il corridore della Movistar ha anche sentito l’odore della grande impresa, alla quale non è nuovo, ma a dieci chilometri dall’arrivo è avvenuto il ricongiungimento con il gruppo dei migliori, che hanno iniziato ad accelerare in prossimità del traguardo. Dopo aver riassorbito Visconti, gli uomini di testa hanno iniziato a dare azione, ma a dimostrare di avere una marcia in più rispetto agli altri è stato Fabio Aru: il sardo della Astana, punto nell’orgoglio dopo aver perso terreno nelle precedenti tappe di montagna, è scattato a 7 chilometri dall’arrivo, riprendendo e poi staccando Ryder Hesjedal per poi andare via tutto solo. Vittoria schiacciante e indiscutibile, con il canadese giunto a 28 secondi di distacco e il gruppetto della maglia rosa Alberto Contador che ha “lasciato fare”, chiudendo a 1’10” da Aru. Ora, l’azzurro è nuovamente al secondo posto in classifica generale, a 4’37” da un Contador che ha ormai in mano il Giro. Terzo è un altro uomo della Astana, Mikel Landa, in ritardo di 5’15” dal suo connazionale.
La stellina sarda riscatta un inizio di settimana negativo, arrivando in solitaria sulle Alpi. Contador perde un minuto ma mantiene la maglia rosa, rimpianti per Visconti ripreso a pochi chilometri dall'arrivo.
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