Tra rimpasto ed Europee | Il puzzle della maggioranza - Live Sicilia

Tra rimpasto ed Europee | Il puzzle della maggioranza

La formazione del nuovo governo Crocetta passerà anche dalle liste per il parlamento europeo. Un gioco ad incastro. Tutti i nomi in ballo.

PALERMO – Un gioco di tessere. Di incastri. Di spazi da creare e riempire. La vicenda del rimpasto di governo si intreccia inevitabilmente con l’allestimento delle liste per le elezioni europee. Un gioco a “doppio” binario che coinvolge un po’ tutti i partiti di maggioranza.  A cominiciare dal Pd. Che nell’ottica della nuova giunta quasi certamente confermerà, nella propria rappresentanza, la sola Nelli Scilabra. L’assessore alla Formazione è intoccabile. Sia perché rappresenta l’ala crocettiana del Pd, sia per i recenti e gravi fatti di cronaca che l’hanno riguardata. Sostituire l’assessore oggi, insomma, apparirebbe come una sorta di “passo indietro” del governo nella “crociata” contro la malaFormazione. In realtà, Nelli Scilabra in questi giorni, stando ai racconti di chi le è molto vicino, è rimasta assai turbata dal proiettile recapitatole. Per la prima volta, in tanti mesi, si sente davvero “esposta”. Ma non al punto da compiere passi indietro. Lei è un punto fermo del “governo nuovo” (non chiamiamolo nuovo governo, per carità).

Così, il Pd dovrà scegliere gli altri tre. Dopo l’addio di Bianchi, infatti, è praticamente al capolinea anche l’avventura di Lo Bello e Bartolotta. Di fatto, si compie quello che il partito decise in una tesissima direzione regionale di qualche mese fa: via tutti gli assessori in quota Pd. Allora arrivarono solo le dimissioni di Bianchi e Bartolotta, respinte al mittente dal governatore. Questa volta, la storia sarà diversa. E se l’assessore all’Economia sarà in qualche modo “concordato” col partito nazionale, per gli altri due posti si opterà per un renziano e un “cuperliano”. I nomi caldi sono sempre quelli: Angelo Villari, il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini e – in caso di apertura dei deputati in giunta, e nonostante le dichiarazioni di ‘rito’ – Fabrizio Ferrandelli.

Eppure, le vicende interne al Pd finiscono per coinvolgere le aspirazioni di rimpasto degli alleati. E qui, come detto, entrano in gioco le elezioni europee. Il senatore Beppe Lumia sembra intenzionato a candidarsi. In una corsa assai difficile, alla quale concorreranno anche Antonello Cracolici, il renziano Marco Zambuto e, magari, Giuseppe Lupo (sempre se l’ex segretario non dovesse desistere, lanciando un politico a lui vicino come Giovanni Barbagallo). Senza contare che il candidato sardo potebbe essere Renato Soru, altro rivale forte e in grado, per la prima volta, di “sottrarre” alla Sicilia uno dei seggi. Anche per questo, Lumia conterà sull’appoggio di altre forze politiche. Di ricevere, insomma, un sosegno che vada oltre i confini di un Pd che sarà “intasatissimo”.

E in questo senso, sono prontissimi ad appoggiare Lumia i partiti alleati di Crocetta: Drs, Articolo 4 e Megafono. Così pronti da annunciare – è il caso degli uomini di Totò Cardinale – un convegno dal titolo “I Drs in Europa” dove, oltre ai “big” della nuova forza politica, è atteso proprio Lumia. Ma il sostegno di questi partiti al senatore di Termini Imerese rientra in una sorta di “pacchetto” che prevede il contestuale ingresso in giunta.

E così, Articolo 4 continua a chiedere la giusta “rappresentanza” che si deve al gruppo che a Sala d’Ercole rappresenta ormai numericamente la seconda forza di maggioranza. Insomma, Sammartino e Leanza vogliono due assessorati. E probabilmente avanzeranno le candidatura di un uomo e una donna. Caldo il nome di Paolo Ezechia Reale. Mentre per la “quota rosa” non pare al momento così fondata l’ipotesi di un ingresso di deputati regionali come Alice Anselmo. Si vedrà nelle prossime ore.

A proposito di “quote rosa” (Crocetta ha più volte ribadito agli alleati che pretende che almeno metà della giunta sia composta da donne) quasi certamente confermate – oltre a Nelli Scilabra – anche Lucia Borsellino e Linda Vancheri. Mentre l’assessore al Turismo Michela Stancheris potrebbe passare in quota Megafono. Un’idea però che non piace all’area socialista rappresentata dal deputato Nino Oddo e dal vicepresidente Antonio Venturino, che hanno anche inviato una lettera, insieme al segretario regionale del Psi Giovanni Palillo, chiedendo al governatore di essere ascoltati durante le ore calde delle trattative.

I Drs, dal canto loro, potrebbero lanciare un proprio deputato come Marco Forzese (una sorta di risarcimento per la perdita della presidenza della prima Commissione dovuta alla difesa del cda dell’Irsap). Ma il partito di Cardinale non impazzisce per l’idea dei politici in giunta. La prospettiva diventerebbe concreta nel caso di apertura in questo senso agli altri partiti.

E a spingere maggiormente per questa soluzione è l’Udc. Ed è proprio tra i centristi che le scelte riguardanti il governo regionale si intrecciano in modo ancora più fitto con le liste per le Europee. Lì, infatti, dovrebbero trovare posto Patrizia Valenti e Carmelo Carrara – marito dell’assessore Ester Bonafede. Una candidatura, quest’ultima, che porterebbe proprio l’assessore al Lavoro e alla Famiglia fuori dalla giunta Crocetta. Dove l’Udc, tra l’altro, potrebbe perdere un assessorato (da tre a due). Da chiarire, invece, la posizione di Dario Cartabellotta. L’Udc sarebbe pronto a candidarlo alle Europee. Lui ci sta pensando. In quel caso, le caselle da riempire sarebbero due, quindi. E i centristi non hanno mai fatto mistero di spingere verso una rappresentanza maggiormente politica. Senza chiudere affatto all’ipotesi-deputati. Così, oltre al solito nome di Giovanni Pistorio (nome sul quale, però, ci sarebbe qualche dubbio “tecnico” legato all’inconferibilità dell’incarico dovuto al suo recente ruolo di capo della segreteria tecnica), si accompagnano quello del capogruppo Lillo Firetto, di Margherita La Rocca Ruvolo e di Gianluca Micciché.

L’Udc, intanto, in vista delle Europee dovrà ancora sciogliere il nodo della “formula” e delle alleanze. Si discute ancora col Ncd di Alfano su una lista unica. Entrambi i partiti infatti sono interessati all’accordo, viste le nuove soglie di sbarramento. Da superare lo scoglio del… simbolo. Il ministro dell’Interno vuole ovviamente lanciare la nuova sigla alla prima vera competizione elettorale, ma i centristi non vogliono rinunciare allo scudo crociato. A quell’ora però la giunta dovrebbe essere già fatta. Ormai è questione di ore. Il giorno buono potrebbe essere mercoledì prossimo. Poi, riprenderà la passeggiata sul ponte che da Palazzo d’Orleans porta a Bruxelles.


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