15 Luglio 2018, 16:30
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CATANIA – Stefano Alì, sindaco a cinque stelle di Acireale. L’outsider che alla fine l’ha spuntata. Si presenta così: cordiale ma serio. Un non politico-di-professione che ha voglia d’imparare in fretta. E intanto va al ritmo di una riunione dopo l’altra e sarà così per buona parte di questo primo scampolo di estate, il tempo di prendere confidenza con il Palazzo. Tante le attese, soprattutto sul versante della trasparenza e della legalità. Archiviata definitamente la stagione Barbagallo, concluso il commissariamento degli organi comunali, al via dunque una stagione da declinare nelle perfetta discontinuità con le famiglie politiche del territorio etneo.
Cosa le ha detto il commissario Salvatore Scalia al cambio della guardia?
Mi ha parlato dell’ipotesi predissesto. Ma è una situazione che voglio verificare personalmente con una analisi dettagliata di qual è la situazione finanziaria dell’Ente.
Cosa c’è da capire?
Il tema fondamentale sono i debiti fuori bilancio che si possono manifestare e che possono distruggere l’impianto del bilancio attuale. E di possibili debiti, qui al comune di Acireale, non ce li facciamo mancare, appunto perché abbiamo diverse cause pendenti dall’importo superiore al milione di euro che, qualora finissero in modo negativo per noi, potrebbero arrecare del danno.
Questo sotto il profilo finanziario, sul versante organizzativo invece?
Per farle capire la situazione, le parlo di un caso emblematico, quello della sala Pinella Musumeci all’interno della Villa Belvedere, dove sono stati spesi otto milioni di euro per la realizzazione. Bene, la sala non è agibile, perché l’iter burocratico non è stato portato a compimento.
Si spieghi meglio.
Quando i professionisti consegnano il collaudo, ad esempio, presentano una serie di atti che compongono il fascicolo… Guardi, addirittura a me sembra, poi non è ho la certezza, che non ci sia neanche l’accatastamento…
Addirittura…
Solitamente l’ente pubblico è abbastanza vessatorio in questi casi sui cittadini. Non ammissibile la superficialità. Di episodi simili ne posso raccontare di altri ancora…
Faccia pure.
Abbiamo ricevuto un finanziamento, abbiamo i soldi, peccato però che non si trovi il progetto. Non c’è più negli uffici. Siamo costretti dunque a rivolgerci alla Regione per farci dare una copia dello stesso. È un paradosso.
La sua elezione avviene all’indomani dell’arresto di Roberto Barbagallo quale segnale di discontinuità. C’è grossa attesa sul suo operato. Può dirci intanto se ha trovato un palazzo comunale inquinato?
Sotto questo punto di vista non vedo emergenze, non colgo un’illegalità diffusa. Ci sono aree, settori, da monitorare. Ma già il segretario si è mosso con una serie di rotazioni e di atti d’indirizzo specifico. Al momento stiamo lavorando a una delibera d’affidamento di lavori pubblici e stiamo agendo secondo quanto prescrive l’Anac. Prima s’invitavano soltanto cinque professionisti, ora ci sarà invece un bando pubblico entro cui tutti potranno partecipare.
La trasparenza come faro, dunque?
Non ci sono dubbi e su questo non possiamo sbagliare. È possibile trovare difficoltà nel raggiungimenti di tutti i nostri obiettivi, ma sul rispetto della trasparenza garantirò personalmente.
L’ampia maggioranza in consiglio comunale le consente di governare con relativa tranquillità. Intanto però esponenti storici della politica acese appartenenti a entrambi i fronti le hanno teso la mano, che vuol dire?
Non fa parte né del mio carattere, né del modo migliore di gestire la città, rifiutare un qualsiasi contributo in positivo. Appunto perché voglio essere il sindaco di tutti. Avevo una vita più serena prima di essere eletto. Certo è una esperienza entusiasmante, ma non deve essere fine a se stessa. A me interessa il bene di questa città.
Non teme che i big della politica acese possano approfittare della cosiddetta “inesperienza” a cinque stelle per continuare a indirizzare la vita comunale?
Le scelte amministrative saranno mie, le decisioni della giunta mie. Ben vengano i suggerimenti, ma alla fine decido io.
Finora cosa ha deciso?
Stiamo riaprendo il discorso delle Terme, la questione dell’Hilton, e nei prossimi giorni incontrerò l’assessore Falcone per discutere del nodo Cappuccini. Queste sono le cose per cui vale la pena fare il sindaco: mandare avanti progetti che possono cambiare il volto di Acireale.
Rifiuti. Il Tar ha chiesto la riverifica dell’offerta della Tekra e di ripartire dalla fase di aggiudicazione dell’appalto, cosa vuole dire per voi che siete appena subentrati?
Intanto non ci ha comminato sanzioni, che è positivo. Di fatto quello che si è verificato è un’opportunità. Il servizio è al momento è attivo e in mano alla Tekra. Non c’è dunque alcuno sconvolgimento per la città.
Andando verso le frazioni, le arterie principali sono visibilmente sporche però.
Ci stiamo lavorando, continuando sul percorso già battuto dal commissario: spingere la Tekra, cioè, a svolgere al meglio il proprio servizio. D’altra parte vorremmo lavorare sull’aspetto prevenzione. La Tekra deve risolvere il problema, ma la lotta agli sporcaccioni è necessaria. Tra le nostre idee, oltre alle telecamere, c’è quella di riattivare le guardie ambientali, formare cioè del personale extracomunale per svolgere una attività di controllo del territorio.
Un po’ come a Catania, non in tutte le frazioni ci saranno le piattaforme libere per accedere al mare. Che sta succedendo?
Intanto ne abbiamo tre: Santa Tecla, Stazzo e Santa Maria La Scala. Ma non è merito nostro, le aveva già fatte realizzare il commissario. Di quelle che non ci sono, anche qui, la colpa non è nostra. Ci siamo insediati a luglio e fare il bando ora sarebbe inutile. Stiamo risolvendo invece per quanto concerne invece la realizzazione di una passerella per disabili. Stiamo cercando con trasparenza una soluzione alternativa.
Ora che la campagna elettorale è conclusa e Roberto Barbagallo non è più ai domiciliari, cosa manterrà della sua esperienza amministrativa?
Ritengo positivo il lavoro fatto sulla raccolta differenziata, così come gli eventi e il rilancio di Acireale quale città culturale. Per me sono delle best practies da seguire. Ho già rivisto invece il progetto della ztl.
Il polo della carta pesta nascerà?
Abbiamo una situazione finanziaria assolutamente deficitaria, quindi dobbiamo fare degli interventi ragionati. Per il carnevale estivo abbiamo dovuto prendere i fondi di riserva del sindaco, perché non c’era disponibilità a causa del fatto che la parte invernale del carnevale era constata di più a seguito dell’adeguamento delle norme per la sicurezza.
Quindi?
Noi cercheremo di cambiare le cose, immaginando una organizzazione che possa produrre anche degli introiti.
Pensa a un biglietto d’ingresso?
Sì, non possiamo pensare che Acireale che ha seri problemi di povertà possa spendere più degli 800 mila euro già in dote.
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15 Luglio 2018, 16:30