Tratte sociali, ultima chiamata. Nei giorni scorsi è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea il bando di gara per l’affidamento dei collegamenti aerei tra Sicilia, Pantelleria e Lampedusa. Chi vincerà l’appalto si troverà tra le mani quasi 15 milioni di euro targati Stato e Regione, che serviranno a coprire il servizio per un anno e mezzo, a partire dal 25 marzo prossimo. E fino a settembre 2013. Poi il buio più assoluto. Le tratte sociali sono a rischio perché non sono stati rimpinguati i fondi che consentono agli isolani di raggiungere la terraferma in aereo a prezzi più bassi.
“Abbiamo i soldi per circa un anno, poi non si sa”, dice a Live Sicilia Vito Riggio (nella foto), presidente dell’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile che si è occupata di preparare il bando di gara tradotto in 26 lingue. “Al momento – prosegue Riggio – non ci hanno dato sicurezze e c’è il rischio concreto che per il prossimo anno possa saltare la convenzione sui servizi aerei di linea tra gli scali di Lampedusa e Pantelleria e gli scali di Trapani, Palermo e Catania”. Una brutta notizia per la Sicilia che, dopo l’annuncio da parte di Alitalia di voler inglobare la compagnia aerea low-cost Wind Jet, si è già messa a fare i conti sui possibili rincari dei prezzi dei biglietti aerei in un regime di quasi totale monopolio. E il conto è ancora più salato per le due isolette vicine all’Africa che già lo scorso anno hanno sofferto un crollo del turismo a causa dell’ondata di immigrati dal Maghreb.
Il vero problema però – a sentire gli isolani – non sono gli immigrati ma i trasporti. Il mercato dei voli aerei, infatti, va avanti senza programmazione penalizzando l’economia delle isole che, abbandonata la pesca, è incentrata principalmente sul turismo. “Non mi preoccupo se le tratte sociali del 2013 sono a rischio e mi stupisco che qualcuno lo possa fare. Il problema è nel presente in quanto ad oggi è impossibile prenotare un volo aereo da Palermo e Catania per la prossima stagione estiva”, denuncia Giandamiano Lombardo, presidente di Federalberghi Isole Pelagie e vicepresidente di Federalberghi Isole Minori della Sicilia. “E questo – prosegue – vuol dire perdere turisti che nel frattempo, di fronte all’oggettiva difficoltà di raggiungere Pantelleria o Lampedusa, decidono di cambiare meta”.
Attualmente i collegamenti aerei a tratta sociale sono assicurati da Meridiana che ha vinto il bando nel 2010. Dallo scorso anno la compagnia opera in regime di proroga che adesso scadrà il prossimo 21 marzo. Da questa data in poi e in attesa di conoscere il nuovo operatore (il cui nome si saprà proprio in quei giorni), sta andando in scena un vero e proprio black out del servizio prenotazioni aeree. E non ci sono grosse alternative perché le altre compagnie che, nei mesi estivi, atterrano nei due comuni più a Sud d’Italia, spesso hanno prezzi proibitivi. “Lo scorso anno – esemplifica il vicepresidente degli albergatori isolani – un biglietto aereo da Milano costava fino a 800 euro. Chi può venire in vacanza da noi con questi prezzi?”, si chiede. Difficoltà anche nei collegamenti via mare. “Lampedusa – dice Lombardo – è sicuramente la più penalizzata perché dista 8 ore di navigazione da Porto Empedocle che è già di per sé uno scalo marginale”. “L’unica soluzione – conclude – sarebbe quella di potenziare il sistema aereo anche con l’ingresso di compagnie low-cost. Una cosa è certa: un territorio non può crescere se non c’è programmazione. E negli ultimi 10 anni non c’è mai stata”.