PALERMO – La sua attenzione è stata attirata da un trillo melodico e costante. Pensava fosse il canto di alcuni canarini, quando, una signora di Mezzojuso a passeggio nel centro storico, incuriosita da questo richiamo, ha deciso di seguire il suono, fino al rinvenimento. Abbandonata per strada, alle spalle della piazza principale del paesino alle porte di Palermo, la donna ha infatti trovato una gabbia con tre cardellini, di una specie protetta la cui detenzione è illegale. Ha così recuperato l’uccelliera, riposta accanto ad un cassonetto dell’immondizia, per portarla ai carabinieri.
È così scattata la denuncia contro ignoti per bracconaggio. La caccia di animali contro le normative vigenti, infatti, è punita dalla legge. Gli animali sono stati posti sotto sequestro e portati al Centro Recupero Fauna Selvatica di Bosco Ficuzza che sta valutando le condizioni per liberarli. “È necessario fare una visita preventiva prima di rimetterli in libertà – spiega Giovanni Giardina, responsabile del centro Lipu di Ficuzza – e sembra che stiano bene. Il rischio per queste specie di animali, destinati ai mercati illegali, è che vengano accecati”.
Una pratica abbastanza comune, spiega, perché la provocata cecità porta gli uccelli a cantare meglio, migliorandone il suo. “Capita pure di ritrovarli con quello che in termini tecnici chiamiamo ‘zainetto’ – prosegue Giardina -. Gli vengono tarpate le ali con un elastico per non farli volare e fungere da esca per altri animali. Il problema è che questo elastico provoca escoriazioni. Sono animali facilmente predabili, per questo è una prassi comune il prelievo indebito dalla natura”.
Ma la passione per i cardellini non è nuova. All’inizio dell’anno, nel mercato di Ballarò, le forze dell’ordine hanno sequestrato più di trecento esemplari destinati alla vendita da parte di alcuni venditori ambulanti. Una vendita molto remunerativa, perché a seconda della specie, può portare a un guadagno di circa cinquemila euro sul mercato nero.