PALERMO – Com’era prevedibile l’autopsia non chiarisce il mistero della morte di Giuseppe Mignano e Francesca Inghilleri, precipitati dalla scogliera di Cala Rossa, a Terrasini. Aggiunge, però, dei tasselli importanti nel percorso verso la verità.
E’ certo, e anche questo era prevedibile, che i corpi dei due ragazzi hanno riportato traumi e lesioni dovute all’impatto contro le rocce. E’ probabile che sia stato questo a provocare il decesso. Al momento, però, non si può escludere neppure l’annegamento. Solo l’esame istologico stabilirà se la causa sia da rintracciare nell’acqua trovata nei polmoni. C’è un dato, più di tutti, che può avere una valenza investigativa. L’esame autoptico, eseguito dall’equipe della Medicina legale del Policlinico diretta da Paolo Procaccianti, ha stabilito la possibile contemporaneità della morte dei due giovani. Solo ulteriori analisi daranno la conferma, ma appare certo che, qualunque cosa sia accaduta a Cala Rossa, le vittime siano precipitate nello stesso momento. O comunque in un lasso di tempo non troppo distante l’uno dall’altro. Ci vorranno, infine, venti giorni per sapere se Francesca e Giuseppe la notte della tragedia avessero assunte droghe o alcol.
Sul fronte investigativo i carabinieri continuano a scavare nella vita delle due giovani vittime per scrprire cosa sia accaduto a Terrasini? I militari della compagnia di Carini, coordinati dal comandante Francesco Ruggiu, non escludono alcuna ipotesi. Omicidio-suicidio, incidente oppure uno screzio con un epilogo tragico. Mignano potrebbe avere reagito a un rifiuto della ragazza lanciandosi nel vuoto e Francesca sarebbe precipitata nel tentativo di fermarlo. Una ipotesi quest’ultima alimentata da alcune indiscrezioni. Giuseppe viene descritto come una persona psicologicamente fragile da alcuni amici. Oppure nulla di tutto ciò. I giovani sarebbero scivolati, spinti dal forte vento o trascinati giù dalla frana della parte di roccia su cui si erano seduti.
Francesca e Giuseppe si frequentavano da meno di un mese. Quella di lunedì sera era la loro prima uscita. La ragazza era reduce da una relazione dalla quale era nato un bambino. Poi l’amicizia con Giuseppe: entrambi lavoravano al pub Pam Pam di Trappeto. Uno dei titolari è fratello di Mignano. Neppure i genitori erano a conoscenza del fatto che i due si frequentassero. Qualcosa in più potrebbe emergere dall’analisi dei telefonini rimasti in fondo al mare che non sono stati ancora recuperati