Truffa per costruire i bungalow| "Patto fra dirigenti e imprenditori"

Truffa per costruire i bungalow| “Patto fra dirigenti e imprenditori”

Richiesta di rinvio a giudizio per quattro indagati

PALERMO – C’è la richiesta di rinvio a giudizio per una presunta truffa sui finanziamenti per l’agricoltura. Il procuratore aggiunto Sergio Demontis e il sostituto Francesco Gualtieri chiedono che vengano processati Antonino D’Amico, dirigente dell’Ispettorato provinciale dell’Agricoltura di Palermo, la funzionaria Angela Fazzari, l’imprenditrice Agata Ferlito e il figlio Antonio Cappuzzo.

La truffa contestata dalla Procura, sulla base delle indagini della guardia di finanza di Mazara del Vallo, inizierebbe nel Trapanese e si consumerebbe nel Palermitano. Riguarda il finanziamento per la costruzione di un agricampeggio in contrada Granitola a Tre Fontane, frazione di Campobello di Mazara. A Campobello di Mazara sarebbe stata preparata la documentazione sulla “cantierabilità” delle opere per cui Ferlito aveva chiesto l’ammissione al finanziamento previsto da un bando regionale. Dei 190 mila previsti ne sono stati sborsati 160 mila per costruire sei bungalow sul terreno che Cappuzzo aveva dato in comodato d’uso alla madre. Il bando dell’Ispettorato provinciale agricoltura di Palermo scadeva il 22 aprile 2014.

È il giorno in cui fu presentata la domanda. Incrociando orari e timbri delle marche da bollo comprate in tabaccheria sarebbero venute a galla le irregolarità. Cappuzzo avrebbe ritirato la pratica negli uffici comunali di Campobello dopo le 17. Per coprire i 120 chilometri in direzione Palermo erano necessarie un paio d’ore di macchina. Impossibile arrivare in tempo prima che l’ufficio chiudesse. La consegna degli atti era prevista fino alle 13. Sulla pratica c’erano le sigle di D’Amico e Fazzari, impiegata che quel giorno risulta avere lavorato solo di mattina. Da qui l’ipotesi che siano state fatte carte false per fare credere di avere rispettato. La Regione siciliana è parte offesa.

Inizialmente era stata indagata anche Maria Piazza, dirigente responsabile del servizio “VI settore urbanistica” del comune di Campobello di Mazara. Per la donna, difesa dall’avvocato Vincenzo Lo Re, è arrivata l’archiviazione su richiesta della stessa Procura.

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