Le missioni "fantasma" a Roma| Carabiniere "spiato" dai colleghi - Live Sicilia

Le missioni “fantasma” a Roma| Carabiniere “spiato” dai colleghi

L'appuntato Alessandro Rumore si trova agli arresti domiciliari.

PALERMO – Nessun trattamento di favore. L’appuntato Alessandro Rumore è stato pedinato e intercettato da altri carabinieri. In particolare, dai militari della stazione di Partinico. Indagavano su una strana rapina e si sono imbattuti nel collega. Rumore da ieri si trova agli arresti domiciliari su richiesta della Procura di Palermo. Le accuse che gli contestano sono truffa, falso e induzione a dare o promettere utilità.

Stando ai tabulati telefonici e alle sue conversazioni, Rumore avrebbe goduto del dono dell’ubiquità. Dichiarava, infatti, di trovarsi a Roma alle riunioni del Cocer, l’organismo sindacale di rappresentanza dell’Arma, ed invece non si sarebbe mosso dalla zona di Partinico, dove era particolarmente interessato all’apertura di una società di vigilanza privata. Società presso la quale l’appuntato avrebbe svolto il ruolo di “direttore di fatto” e dove aveva trovato lavoro la sua convivente.

Il meccanismo delle missioni è piuttosto semplice: alla compagnia di Rumore giungeva la convocazione del delegato per le riunioni del Cocer; in molti casi gli veniva anche anticipato del denaro per le spese. Una volta rientrato in Sicilia il carabiniere consegnava la nota della missione con i costi sostenuti per trasporto, vitto e alloggio. Rumore risultava avere alloggiato sempre all’hotel Esposizione, il cui titolare, l’albanese Vincenc Ufe, è pregiudicato anche per reati di corruzione. La sua presenza in albergo era regolarmente registrata nella banca dati della questura.

Nei figli di missione diceva di trovarsi a Roma nello stesso orario in cui faceva sapere a una guardia giurata di avere “preso un caffè al White”, un bar di Partinico. Oppure fissava appuntamenti “lo sai dov’è il negozio dei cinesi sulla statale”, dove fu pedinato dai colleghi. Ed ancora nel giorno delle missioni era in farmacia a Borgetto “per comprare le pillole” o dentro un ristorante a Partinico. Altre volte era semplicemente “in caserma”. Pochi minuti e sarebbe arrivato all’appuntamento. Niente a che vedere con le 10 ore necessarie per tornare in treno da Roma a Palermo.


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