Il pm di Palermo Paolo Guido ha chiesto la condanna a 3 anni e 10 mesi e 1200 euro di multa dell’avvocato Giovanna Livreri, sotto processo per truffa e tentativo di truffa, e a 2 anni del tributarista Gianni Lapis, accusato di favoreggiamento. Secondo l’accusa il legale avrebbe fatto credere alle eredi di Ezio Brancato, tra i titolari della società Gas, in cui aveva interessi anche l’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino, che la ditta era coinvolta in un’inchiesta di mafia nata dall’analisi dei pizzini trovati al boss, poi pentito, Nino Giuffré. Come parcella per il suo lavoro, l’avvocato aveva chiesto e ottenuto circa 400mila euro suddivisi tra le eredi di Brancato, la moglie Maria D’Anna e la figlia Monia Brancato, e l’altro gruppo societario a cui faceva capo la Gas. Inoltre la Livreri, sempre fingendo l’esistenza dell’indagine, avrebbe tentato di farsi dare circa 600mila euro dalle Brancato da investire a Malta prima che gli inquirenti glieli sequestrassero.
Lapis, invece, è accusato di avere inviato alla Livreri una lettera in cui si dava atto di un accordo tra i soci della Gas per assegnare l’incarico professionale alla Livreri. Secondo gli inquirenti la firma apposta dalla Brancato al termine della scrittura privata che avrebbe dovuto sancire il raggiungimento dell’accordo sarebbe stata frutto di una manipolazione.
(Fonte ANSA)