MESSINA – Il copione del raggiro non è nuovo. Ancora una volta è stata compiuta una truffa milionaria ai danni dell’Inps. E’ stata scoperta nel messinese dalla Guardia di Finanza che ha notificato un “avviso di conclusioni di indagini preliminari” emesso dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto nei confronti di un imprenditore agricolo. L’uomo è stato denunciato per truffa ai danni dello Stato, indebite compensazioni di crediti inesistenti e dichiarazione infedele.
L’inchiesta ha permesso, secondo l’accusa, di rilevare che l’imprenditore attraverso false attestazioni di lavoro subordinato ha fatto risultare quali lavoratori della propria ditta individuale quasi 300 dipendenti. Agli stessi, nel corso degli anni sottoposti ai controlli degli investigatori, sono state corrisposte numerose indennità di malattia, disoccupazione agricola, assegni al nucleo familiare e di maternità per un totale di oltre 3 milioni di euro.
La truffa è stata individuata grazie all’incrocio ed all’analisi di una enorme mole di dati che ha consentito di dimostrare la falsità dei numerosi rapporti di lavoro instaurati. Le indennità percepite hanno consentito all’uomo di ottenere crediti inesistenti utilizzati per compensare altre imposte fino ad un totale di circa un milione e trecentomila euro. Per quest’ultimo importo, il Gip ha emesso un decreto di sequestro preventivo, che ha consentito il recupero delle somme indebitamente compensate. Il danno erariale arrecato, è stato segnalato alla Corte dei Conti ed all’ente pagatore per consentirne il recupero.
“E’ stata un’operazione nata grazie all’analisi di una massiva quantità di informazioni incrociando le nostre banche dati che ci hanno permesso di seguire i flussi economici tra i pagamenti effettuati secondo il modello 770 delle aziende operanti nel settore agricolo. E’ stato un lavoro lungo e complicato che ci ha permesso di arrivare a questo risultato grazie a dati anomali che ci hanno stupito”, dice Dante Aquino comandante della tenenza di Barcellona Pozzo di Gotto. Eppure la truffa all’Inps venuta alla luce non è appunto la prima di questo genere nel messinese.
Un’altra è stata scoperta il 3 marzo del 2018 a Sant’Agata di Militello sempre dalle Fiamme Gialle: in quel caso il raggiro fu di 185 mila euro con tredici falsi braccianti denunciati, per truffa e falso. Sempre a marzo del 2018 la guardia di finanza notificò a Patti, un avviso di conclusione delle indagini a 53 falsi braccianti agricoli e al proprietario dell’azienda che li aveva fittiziamente assunti. In quel caso le Fiamme gialle rilevarono “una notevole sproporzione” tra il numero di braccianti assunti dall’azienda agricola, formalmente operante in alcuni terreni a Ficarra, e il reale fabbisogno di personale necessario per la coltivazione”.
Nel gennaio del 2017 nel comprensorio dei Nebrodi furono scoperti e denunciati altri 191 falsi braccianti agricoli per una truffa ai danni dell’Inps per oltre quattrocentomila euro. In quel caso sequestrati terreni per trecentomila euro. Il 28 luglio del 2009 i militari della Finanza indagarono su una raggiro da quasi quattro milioni di euro ai danni dell’Inps ideata da C.F., 77 anni, di Sinagra, titolare di un’azienda agricola che avrebbe avuto 412 braccianti agricoli mai esistiti.
(ANSA)