PALERMO – “Palermo, vendesi appartamento, piazzale Prizzi, piano terzo”: così c’era scritto su uno dei più noti portali di annunci. Qualcuno c’è cascato comprando una casa popolare che qualcun altro non poteva vendere perché non ne era il proprietario.
È una truffa quella scoperta dalla Procura della Repubblica che ha messo sotto inchiesta Dorotea Campanella e Rosario Di Michele. Sono madre e figlio. Sarebbero stati loro a vendere l’immobile nella zona di Borgo Nuovo per 19 mila e 500 euro.
L’inchiesta è partita nel settembre 2017 da una segnalazione dell’ex marito della donna alla polizia municipale. Una casa di edilizia residenziale pubblica non può essere ceduta o venduta a terzi. Non appena il vecchio occupante si trasferisce, l’immobile torna nella disponibilità del Comune che attinge alla graduatoria dei senza casa per la nuova assegnazione. Per aggirare l’ostacolo Campanella avrebbe inserito i nuovi acquirenti, marito e moglie, nel suo stato anagrafico con un semplice cambio di residenza. In questa maniera il Comune è caduto nell’errore di supporre che la casa fosse ancora occupata dai legittimi assegnatari.
Quando sono stati convocati dagli investigatori i due compratori hanno ammesso di avere sottoscritto un contratto di compravendita. C’è di più: temendo fregature avevano filmato con uno smartphone la firma e il momento del pagamento del denaro, rigorosamente in contanti. Il resto lo hanno fatto le intercettazioni fra gli acquirenti: “Lo sbaglio è di loro perché loro hanno venduto la casa illegalmente… gli sbirri me l’hanno detto”; “la signora Diloretta è una grandissima truffatrice… ha detto che praticamente che lei ha ricevuto una somma di denaro”.
Il caso dell’immobile di piazzale Prizzi potrebbe non essere l’unico. Si indaga su vicende simili avvenute nello stesso palazzo, ma anche a Ciaculli. Anche in questi casi i pubblici ministeri Giorgia Spiri e Maria Pia Ticino, coordinati dal procuratore aggiunto Sergio Demontis, hanno accertato strani cambi di residenza all’ufficio anagrafe.

