Onorevole Mimmo Turano, martedì abbiamo letto una nota infuocata del suo partito, l’Udc, circa i cambi di casacca all’Ars con transiti verso Forza Italia. Una critica durissima al presidente Miccciché. Che succede tra voi e i vostri alleati?
“Lo scouting tra partiti alleati è sempre indecoroso, ma la cosa che ho trovato davvero di cattivo gusto è celebrare questa mini campagna acquisti in un frangente drammatico come questo. Detto questo al netto delle giustificazioni formali mi sembra che i passaggi di deputati degli ultimi giorni riguardino più gli equilibri interni a Forza Italia che novità politiche. Mi è chiara la necessità di puntellare posizioni politiche ma credo che l’area moderata sia chiamata a fare un salto di qualità”.
La destra a livello nazionale sembra stia scegliendo la strada dell’ammiccare ai disperati colpiti dalle chiusure ma senza proporre una chiara proposta alternativa alle misure del governo. Voi moderati che linea avete?
“L’aumento dei contagi e gli allarmi per la situazione sanitaria non devono far perdere la testa alla politica, servono quell’intelligenza e responsabilità che sono proprie della cultura politica moderata a cui mi onoro di appartenere. Davanti ad un possibile conflitto tra tutela della salute ed esigenze del mondo economico la politica non è chiamata a scegliere ma a conciliare interessi. Purtroppo mi spiace notare come in questo frangente ci sia chi abbia scelto di aumentare la tensione gettando benzina sul fuoco cercando di approfittare della fragilità delle persone e delle categorie in difficoltà. Non è questa la strada”.
Ma sono maturi i tempi per creare la nuova cosa di centro in Sicilia?
“Nel Paese c’è una domanda di centro e di politica inevasa. Penso che i tempi non siano solo maturi ma ci obbligheranno a costruire una risposta seria. In Sicilia ci sono tutte le condizioni per essere l’avanguardia di questo progetto ma attualmente c’è una frammentazione e una miopia dell’area moderata che non aiutano. Servono generosità e visione. Ricordo a me stesso che ogni volta che si è guardato lontano e si ragionato con generosità si sono raggiunti grandi risultati a partire dalla vittoria di Nello Musumeci alle scorse elezioni regionali”.
Questo significa una lista unica dei moderati alle prossime regionali?
“Non si tratta di fare una o più liste per le regionali e piazzare qualche candidato alle politiche, dobbiamo pensare in grande superando sentimentalismi politici e nostalgie ma mettendo in cima idee, intelligenza e responsabilità. Le grandi avventure politiche iniziano sempre intorno a grandi idee e penso che una riaggregazione del centro non possa che partire da una grande idea”.
Abbiamo registrato i prodromi di un dibattito di questo tipo sul nostro giornale. Le chiedo subito: non è che rischiate solo di riproporre una nomenclatura cuffarian-lombardiana parecchio ancien regime?
“Sono convinto che una nuova proposta politica che parta dalla Sicilia debba essere costruita intorno alla necessità di restituire il lavoro e la dignità ai siciliani. Serve un patto per il lavoro per far rinascere la Sicilia, lavoro che può essere generato con un gigantesco piano infrastrutturale e un drastico efficientamento della macchina burocratica. Si tratta di un impegno enorme che richiederà una grande generosità da parte di tutti coloro che vogliono partecipare senza pensare a posti di prima classe, strapuntini e ai propri orticelli politici. I siciliani si ricorderanno di chi ha rimesso in moto la Sicilia”.