Il turismo in Sicilia ai raggi X

Il turismo in Sicilia ai raggi X

L'assessore al Turismo, Michela Stancheris

Dall'assessorato arriva il Piano regionale di propaganda turistica, che fornisce un quadro generale sulla 'domanda' dei più importanti paesi del mondo. Il settore tiene a galla l'economia dell'Isola.

PALERMO – Workshop, ‘educational tour’, soggiorni ‘social’ per blogger, eventi itineranti. In Sicilia il turismo, da quest’anno, sarà 2.0. Una strada imboccata dall’assessore Michela Stancheris, anche alla luce dei dati presentati nel Piano regionale di propaganda turistica, un documento che fornisce un quadro generale sulla ‘domanda’ dei più importanti paesi del mondo, con specifico riferimento anche, appunto, al turismo.

Preparato dall’osservatorio turistico della Regione Siciliana, il Piano ha evidenziato come, in un panorama complessivo di sofferenza economica e produttiva, nell’Isola proprio il turismo rappresenti l’unico settore in grado di esprimere segnali positivi, come ha evidenziato anche il rapporto sull’economia siciliana della Banca d’Italia. Nel 2011, infatti, gli arrivi sono aumentati più del 5 percento, mentre un incremento di oltre il 9 percento è stato registrato nelle presenze. Inoltre, dal 2005 al 2011 i visitatori dei siti siciliani sono diminuiti del 16,7 percento, un dato negativo, sì, ma se comparato con quello nazionale ci si rende conto di come, nell’Isola, il turismo tenga: nel resto d’Italia, infatti, i siti culturali e turistici hanno perso oltre il 67 percento dei visitatori. Un dato che ha influito notevolmente anche sugli incassi, che in Sicilia sono aumentati del 3,6 percento, a fronte di una riduzione del 66 percento fatta segnare nel resto del Paese.

Insomma, nel 2011 i valori appaiono nel complesso positivi: si è registrato un +10% di visitatori e un +13,7% di incassi. Ma quali sono i paesi più attratti dall’offerta turistica siciliana? Francia in testa, le nazioni europee si confermano i ‘mercati classici’. Al secondo posto, infatti, ci sono Germania e Regno Unito, poi Usa e Russia e, infine, una new entry: la Spagna. Per questo, l’assessorato al Turismo dovrà mettere in campo azioni di investimento orientate verso queste che sono, in sostanza, le ‘economie forti’ del Vecchio continente, senza dimenticare però (come si legge proprio nel Piano di propaganda) le “azioni di penetrazione nei mercati considerati ‘bacini del turismo’ come i Paesi Bassi, il Belgio, la Svizzera, l’Austria e gli Usa”. Infine, il Piano prevede anche il recupero dei mercati scandinavi e quello della Danimarca. E senza dimenticare che i prodotti turistici che hanno più successo sono quelli legati alla sfera culturale (eventi, paesaggi ed enogastronomia), l’assessorato al Turismo ha già pensato a delle politiche da realizzare in sinergia con i dipartimento delle risorse agricole e alimentari e con quello del territorio e ambiente.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI