PALERMO – Ad essere sorpresi in stato di ebbrezza sono soprattutto uomini dai diciotto ai cinquant’anni, ma dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo, anche donne e minorenni si mettono al volante. E’ quanto emerge dai controlli effettuati negli ultimi mesi dalle forze dell’ordine in lungo e in largo in città, dove il monitoraggio è stato intensificato per contrastare la continua escalation di incidenti.
Secondo le ultime statistiche della Fondazione per la Sicurezza Stradale Ania, infatti, il trentacinque per cento degli schianti sarebbe provocato dal consumo di alcol e il quattordici per cento degli automobilisti non si astiene dal bere anche quando sa di dover rimettersi alla guida a tarda notte. I risultati dei posti di blocco effettuati soprattutto nel weekend, ne sono una prova. Basti pensare che nei mesi estivi sono stati trovati positivi all’alcol test quasi cento automobilisti, solo sulle strade urbane. Ultimi, in ordine dei tempo, i sette “beccati” alla guida ubriachi, dai carabinieri. I militari hanno multato e ritirato la patente anche a tre donne, mentre per coloro che avevano superato il limite degli 0,8 grammi per litro, è scattata anche la denuncia penale.
Una delle zone maggiormente passata al setaccio è stata quella che comprende Mondello, le strade della Favorita e l’Addaura: tra maggio e agosto sono stati più di cinquanta gli automobilisti trovati in stato di ebbrezza. Una decina i minorenni che poco prima di mettersi al volante delle loro microcar avevano alzato il gomito, reduci di un “binge drinking”, ovvero di un’abbuffata alcolica. Si tratta di un fenomeno preoccupante, quanto dilagante: il termine oggi in uso si riferisce al bere eccessivo, convenzionalmente indicato come cinque o più unità alcoliche bevute in un’unica occasione.
E’ il caso di un quindicenne finito al Policlinico di Palermo, un mese fa, dopo aver trascorso il pomeriggio a bere Sambuca insieme ad alcuni coetanei. Ha improvvisamente perso i sensi ed è stato necessario l’intervento immediato del 118. Nel corso degli ultimi controlli su strada, è stato un diciassettenne e finire nei guai: anche lui aveva bevuto prima di guidare la sua auto elettrica.
A rilevare quanto alcol è stato assunto è l’etilometro, il particolare strumento in dotazione a carabinieri, polizia, Polstrada e municipale. Per sicurezza l’esame è ripetuto due volte a distanza di cinque minuti l’una dall’altra, visto che la costituzione fisica del singolo individuo può alterare i risultati. Se l’apparecchio rileva un tasso alcolemico tra 0,5 e 0,8 grammi per litro, si paga una sanzione da cinquecento a duemila euro e si va incontro alla sospensione della patente da tre a sei mesi.
Tra 0,8 e 1,5 grammi per litro, la e situazione si complica: la multa varia da ottocento a tremila e duecento euro ed è previsto l’arresto fino a un massimo di sei mesi, a cui vanno sommati la sospensione della patente da sei mesi a un anno con ritiro immediato. Oltre gli 1,5 g/litro la pena è ancora più grave, infatti scattano una sanzione che va da mille e cinquecento euro ai seimila euro, l’arresto da sei mesi a un anno, la sospensione della patente da uno a due anni con ritiro immediato (su strada) e l’applicazione della sospensione cautelare prefettizia. Infine, viene anche sequestrato il veicolo.