"Ucciso il premio Sciascia" |Savatteri lascia la presidenza - Live Sicilia

“Ucciso il premio Sciascia” |Savatteri lascia la presidenza

Lo scrittore e giornalista: "Il sindaco di Grotte Paolino Fantauzzo ha ammazzato la rassegna nascondendosi dietro le difficoltà economiche. Ma a Pasqua ha speso 15 mila euro per il concerto di Fausto Leali".

L'attacco al sindaco
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GROTTE- “Il sindaco di Grotte Paolino Fantauzzo ha finalmente trovato il modo per ammazzare il premio Leonardo Sciascia-Racalmare”. È l’esordio della lettera aperta pubblicata su “Malgrado tutto” con la quale Gaetano Savatteri lascia la presidenza della storica rassegna culturale: “Ci tentava da tre anni, da quando, appena insediato, si presentò alla prima riunione della giuria di selezione dei libri finalisti dicendo che non aveva i soldi, e infatti arrivò al punto da non trovare nemmeno cento euro per rinnovare l’abbonamento internet del sito dedicato al premio che infatti non esiste più”, annota Savatteri.
La lettera è un affondo nei confronti del sindaco. “Adesso – annota lo scrittore e giornalista del Tg5 – Fantauzzo si nasconde dietro i bisogni delle famiglie dei precari e dice di non avere le risorse economiche per il premio. Non la pensava così venti giorni fa quando ha liquidato 15 mila euro per pagare il concerto di un cantante di grido come Fausto Leali che si è esibito a Pasqua: in quel caso i precari, l’Imu, la mensa scolastica e i conti in rosso del Comune potevano aspettare”. Per Savatteri “è evidente che la questione economica è solo un pretesto. D’altra parte, nel primo anno della sindacatura di Fantauzzo i soldi che non c’erano per il premio Sciascia-Racalmare (che è del Comune e gestito direttamente dagli uffici comunali) fu risolta brillantemente pochi giorni dopo al momento di erogare una somma per un’associazione culturale privata che da dodici anni gestisce un premio di poesia dialettale. Il premio Sciascia-Racalmare quindi era un premio di serie B rispetto alle altre iniziative culturali. Quella volta minacciai le dimissioni. Ne ricevetti in cambio assicurazioni che, alla luce dei fatti, erano solo parole”.

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