CATANIA. “I pubblici esercizi di Catania sono pronti a mobilitarsi per manifestare il dissenso contro ipotesi di restrizioni e di chiusure che potranno essere adottate dal Governo Regionale senza nessuna concertazione”. Lo hanno dichiarato Salvo Politino, Direttore di Unimpresa – Assoesercenti Catania e Roberto Tudisco di Unimpresa Pubblici Esercizi, al termina dell’assemblea della categoria, a cui hanno partecipato oltre 100 operatori del settore. Per il direttore Politino non solo il lockdown, ma qualsiasi provvedimento deve essere concordato con le categorie produttive.
La presa di posizione
“Pur ritenendo opportuna l’adozione di una politica di rigore nell’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e del distanziamento sociale – evidenziano i dirigenti di Unimpresa Assoesercenti – è assolutamente da evitare una nuova chiusura che potrebbe causare effetti devastanti sull’economia della regione e in particolare sul commercio, sul turismo e sui servizi. Non si possono infatti penalizzare attività già duramente provate che rischierebbero questa volta di non sopravvivere. Auspichiamo pertanto che l’ipotesi di un nuovo lockdown non venga assolutamente presa in considerazione, e nel caso in cui le condizioni sanitarie dovessero renderlo inevitabile bisognerà trovare strumenti di compensazione economica adeguati ad evitare un’altra ecatombe economica per le aziende”. “Sarebbe inaccettabile aggiunge Politino – scaricare ancora una volta sugli imprenditori i costi della pandemia. La situazione preoccupa tutti gli imprenditori siciliani e il governatore Musumeci deve concertare con le associazioni di categoria qualunque decisione che riguardi la chiusura. Ci auguriamo – sostiene Tudisco – di non arrivare ad una mobilitazione, vogliamo definire un tavolo permanente con il governatore sulle questioni legate all’emergenza covid che si dovranno affrontare durante l’anno. Attività commerciali chiuse, popolazione in quarantena e costretta a restare in casa fatta eccezione per le necessità impellenti: è questo lo scenario che si teme venga riproposto in autunno,
Non ci si può permettere di bloccare nuovamente l’economia ed è anzi cruciale provare a rilanciare il prima possibile i consumi per evitare una moria di imprese commerciali e piccole e medie aziende”.
“Aziende a rischio chiusura”
“Le piccole e medie imprese – conclude il Direttore Politino – rappresentano gran parte del tessuto economico Siciliano e Catanese, capaci di dare lavoro a centinaia di lavoratori e in grado di sostenere l’economia di un intero territorio. Un sistema, però,messo a dura prova dalla pandemia e dal successivo lockdown che ha messo in difficoltà migliaia di aziende. Una situazione di crisi e incertezza per il futuro, tanto che in autunno 4 aziende su dieci rischiano la definitiva chiusura.
La situazione attuale è di forte instabilità e le misure che il governo nazionale ha messo in campo non sono state sufficienti, determinando il 40% delle aziende a rischio chiusura. Dobbiamo fare tesoro della esperienza appena passata: se veramente i contagi dovessero nuovamente salire, non c’è bisogno di chiudere totalmente le attività ma del rispetto delle regole”.