La strada che porta ai piani alti della classifica passa per Bologna e il Palermo lo sa bene. Zenga e i suoi ragazzi arrivano al Dall’Ara con la voglia di riprendere a pieno ritmo la propria corsa verso l’Europa, dopo i passi falsi con Inter e Genoa, e per farlo il tecnico rosanero decide di affidarsi ad una squadra a trazione anteriore schierando il tridente Budan-Miccoli-Cavani. Dietro di loro, in appoggio, Simplicio supportato da Bresciano. Impossibile, quindi, non notare l’assenza di Pastore. L’argentino, dopo una settimana di incertezza sul suo impiego o meno, viene lasciato in panchina da Zenga. Dall’altro lato Colomba, chiamato dalla società emiliana a risollevare le sorti di un campionato che già dopo le prime giornate appare segnato, schiera la temibile, ma fino ad oggi spenta, coppia Di Vaio-Zalayeta davanti al ritrovato Adailton.
L’avvio di gara molto lento. Le squadre si studiano senza farsi del male e in quindici minuti di gioco l’unico sussulto lo regala una conclusione, fiacca, di Adailton che Sirigu neutralizza senza problemi. Il Bologna sembra averne di più e al 17′ è Zalayeta ad impensierire il portiere rosanero. Il Palermo subisce la pressione rossoblù senza riuscire a trovare lo spunto necessario per portarsi in avanti. Fino al 22′, quando è Cassani a impegnare Viviano con un gran sinistro dalla distanza. La partita del Palermo si accende e per circa dieci minuti sono gli ospiti a dettare il ritmo trascinati soprattutto da Fabrizio Miccoli. Il Romario del Salento va vicino alla rete in due occasioni ma se nella prima la sfortuna spinge la sfera di poco a lato, nella seconda è bravo il portiere bolognese a deviare in calcio d’angolo.
La prima frazione sembra destinata a concludersi a reti inviolate, quando uno svarione difensivo regala una palla inaspettata a Zalayeta che da solo davanti a Sirigu non sbaglia. Il vantaggio emiliano carica gli uomini di Zenga che due minuti dopo, sugli sivluppi di un calcio di punizione battuto da Miccoli, trovano il pareggio grazie al tapin vincente di Simon Kjaer che di controbalzo spedisce il pallone alle spalle dell’impotente Viviano.
Il secondo tempo si apre con le stesse formazioni del primo, e dopo appena quattro minuti sono nuovamente i padroni di casa a trovare la via del gol ancora una volta con Zalayeta: i difensori rosanero non salgono al momento giusto e per un soffio non scatta la trappola del fuorigioco. La pantera trafigge così Sirigu per la seconda volta, lasciando i difensori rosanero alle loro veementi, quanto inutili, proteste per un gol che il replay rivelerà assolutamente regolare. La partita sj infiamma con il Palermo che cerca di riportarsi subito in partita. Budan al 52′ si smarca bene in area e prova a centrare l’incrocio dei pali, ma il pallone finisce di poco alto. Zenga intuisce che i maggiori problemi il Palermo li ha a centrocampo e decide di dare il via alla girandola di sostituzioni. Al 63′ il tecnico chiama lo spento Bresciano per inserire Pastore. Una mossa che spinge pochi minuti dopo Colomba a cautelarsi maggiormente togliendo Adailton per Mudingayi. Il cambio non sortisce l’effetto sperato e sono ancora i padroni di casa a gestire il ritmo di gara. Al 69′ è la volta della staffetta tutta uruguaiana Hernandez-Cavani. Il Palermo fatica a trovare il proprio gioco e la ricerca è resa ancora più complicata da qualche decisione dubbia del direttore di gara. Al 75′ Pastore è bravo a smarcarsi in area ma il suo suggerimento per Miccoli viene intercettato da Valiani. Colomba teme l’assedio finale del Palermo e inserisce Gimenez richiamando in panchina l’uomo partita Zalayeta. Il Bologna si copre bene e non lascia spazio al Palermo che non dà forma alle proprie idee giocando in modo sterile e confusionario. Zenga prova il tutto per tutto inserendo Succi al posto di Budan. Nei cinque minuti finali il Palermo cerca disperatamente un pareggio che sembra a portata di mano ma che la sfortuna e i troppi errori continuano a negargli. Al 48′, nel momento migliore del Palermo, l’errore che chiude i giochi. Di Vaio lanciato a rete supera Sirigu spedendo verso la rete un tiro lento che viene intercettato da Kjaer che, però, non allontana ma serve nuovamente l’attaccante. L’errore si rivela fatale perchè Di Vaio, da posizione defilata, piazza la palla all’angolino destro scrivendo la parola fine sul match. Il triplice fischio regala al Bologna la speranza di un nuovo ciclo che lo allontani presto dalla scomoda posizione in classifica, e al Palermo la certezza che la corsa all’Europa, sebbene non compromessa, debba passare attraverso una profonda autoanalisi per cercare di individuare e risolvere i troppi problemi che affliggono la squadra.