PALERMO – “Con il disegno di legge sul commercio proviamo a dare una visione strategica complessiva e generale dagli esercizi di vicinato alle grandi catene di distribuzione fino al commercio online”. Così l’assessore regionale alle Attività produttive Mimmo Turano a margine della sesta conferenza sul commercio ha spiegato l’iniziativa legislativa che nei prossimi giorni sarà varata dal governo regionale. “Proviamo – ha proseguito Turano – a mettere regole sulla gestione del sistema degli sconti e delle promozione, proviamo a occuparci di orari ma anche di aree pubbliche e private. C’è una strategica complessiva di gestione delle criticità che sono state registrate e delle prospettive da garantire. È una riforma articolata e complessa che paga lo scotto di venti anni di disattenzione e di interventi tampone”.
A vent’anni dall’ultimo intervento legislativo in materia di commercio, compiuto nel 1999, il Governo Musumeci intende portare a Sala d’Ercole un disegno di legge che oltre ad avere una funzione di testo unico, opererà un riordino della materia, coniugando tutela del commercio locale e sviluppo occupazionale e che abbia come obiettivo la massima semplificazione amministrativa. Sburocratizzazione, pianificazione commerciale in ambito comunale e regionale, commercio online, mercato del chilometro zero, riorganizzazione dei mercati rionali storici, programmazione di vendite promozionali e saldi, esigenze della piccola e grande distribuzione, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro sono alcuni dei grandi temi segnalati dalle associazioni di categoria che verranno affrontati nel disegno di legge messo a punto dall’assessore Turano e dagli uffici del dipartimento delle Attività produttive.
Il governo non fermerà la sua azione al ddl sul commercio. L’assessore Turano con i tecnici dell’assessorato sta esplorando le soluzioni possibili per l’istituzione di un ‘fondo per il commercio’. “Il tema delle difficoltà di accesso al credito degli operatori non bancabili – ha sottolineato Turano – ci sta molto a cuore. Stiamo pensando ad un rifinanziamento dell’articolo 60 della legge regionale 32 del 2000 attraverso una riprogrammazione di fondi del Programma Operativo Complementare (Poc) che ci consentirebbe di aiutare i commercianti a superare momenti di difficoltà oppure ad affrontare le piccole spese necessarie per rimanere competitivi sul mercato”.
Per l’assessore importante è stato il metodo perseguito nella redazione della bozza che ora sarà inviata a Palazzo dei Normanni per l’esame del parlamento siciliano. “Abbiamo cercato -ha spiegato Turano – una condivisione generale delle associazioni di categoria e degli amministratori locali e adesso dopo l’approvazione della giunta sono certo che l’Assemblea sarà sensibile ai contenuti e ai problemi che tutti avvertono e a cui il ddl prova a dare risposta”.
“Quella di oggi – ha evidenziato il presidente della Regione Nello Musumeci intervenendo alla Conferenza- è una straordinaria opportunità per mettere insieme proposte e sensibilità diverse, ascoltare le esigenze che emergono direttamente dagli addetti ai lavori. Erano dieci anni che non si organizzava un momento di incontro con i commercianti. È da vent’anni che ci si chiede se la legge sul commercio in Sicilia sia ancora attuale. Ecco, momento di incontro ci consente di elaborare un nuovo disegno di legge per interpretare le esigenze di un settore straordinariamente in crescita in un processo evolutivo che è diventato rivoluzionario negli ultimi anni”.
Cuore del provvedimento sarà la programmazione economica regionale che consentirà una corretta e coerente gestione del territorio in materia di grandi strutture di vendita, l’eliminazione delle asimmetrie di distribuzione e la razionalizzazione degli insediamenti commerciali nell’ambito del tessuto produttivo regionale. La programmazione regionale sarà un importante strumento per tutelare gli attuali livelli occupazionali. Per questo, nelle zone dell’Isola dove l’offerta risulta superiore alla domanda, si vieterà a livello urbanistico, l’insediamento di nuove strutture commerciali e, nel contempo, prevedere un adeguato sviluppo commerciale in quelle zone dove l’insediamento di grandi strutture di vendita risulta sostenibile.
Altro grande obiettivo del ddl messo a punto dall’assessore Turano è il capitolo semplificazioni. Previsto il rafforzamento del percorso già avviato di modulistica unica, per quanto riguarda le attività commerciali su aree private gli esercizi di vicinato saranno attivabili con Scia mentre le medie strutture di vendita avranno bisogno di una autorizzazione, nel rispetto delle previsioni del piano comunale di urbanistica commerciale. Sul versante delle grandi strutture di vendita invece sarà prevista l’autorizzazione, previo parere di una conferenza di servizi, nel rispetto delle previsioni del piano comunale di urbanistica commerciale e del piano regionale di urbanistica commerciale. Per le aree pubbliche la nuova norma prevede un rinvio dinamico alle disposizioni statali per i requisiti professionali e di onorabilità; il rinnovo allo stesso operatore delle concessioni in scadenza per un periodo di 12 anni; l’attivazione con Scia dell’esercizio su aree pubbliche in forma itinerante; l’indicazione dei criteri per la concessione del posteggio.
Nel disegno di legge si affronterà anche il tema delle giornate e degli orari di lavoro. Nel rispetto della normativa in materia di concorrenza e liberalizzazione del mercato, viene introdotto l’obbligo, indistintamente per tutti gli operatori del settore commercio, di chiudere gli esercizi commerciali per 5 festività nell’arco dell’anno solare (1 gennaio, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, 25 dicembre) al fine di bilanciare la tutela del lavoratore, e quindi della famiglia, con le necessità del mercato, lasciando comunque la possibilità per i comuni o in particolari zone dei territori comunali interessati da una altissima e comprovata percentuale di presenza turistica in parte o in tutto il corso dell’anno, che i consigli comunali possano eccezionalmente, per lo stesso periodo interessato da flussi turistici, deliberare deroghe all’obbligo della chiusura.
Novità anche per corsi professionali abilitanti per l’esercizio dell’attività commerciale che saranno organizzati seguendo le direttive della Conferenza Stato-Regioni e prevederanno anche una percentuale di lezioni in modalità Fad (formazione a distanza). Nella nuova legge troveranno spazio anche disposizioni sull’utilizzo della denominazione outlet e la completa o comunque più spinta liberalizzazione delle vendite promozionali.