Un mare di gente per Claudio | Mondello, il giorno delle lacrime - Live Sicilia

Un mare di gente per Claudio | Mondello, il giorno delle lacrime

La borgata si è stretta nel dolore accanto alla famiglia del giovane morto in un incidente. LE FOTO

PALERMO – Un sole timido fa da sfondo ad una Mondello in lacrime. Molte saracinesche sono abbassate, il lungomare è deserto. Nella borgata marinara oggi si respira un’atmosfera surreale: in queste ore tutto si è fermato per Claudio Amorosi, il figlio del titolare dello storico bar Renato. Il ragazzo, che lascia la moglie e la figlia in tenera età, aveva soltanto 29 anni.

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E’ rimasto ucciso nel terribile incidente stradale avvenuto in via Gaetano Daita, in pieno centro a Palermo, venerdì notte. Nel giorno dell’addio, sono in centinaia a stringersi attorno a mamma Valeria e papà Renato, che l’avevano adottato quando aveva poco più di un mese e mezzo. “Un amore a prima vista”, come lo ha definito la madre ieri, con un post commovente sui social accompagnato da una foto con il bambino sorridente: Claudio muoveva i primi passi nella sua nuova vita, lontano dal Brasile.

Ed era cresciuto proprio lì, a pochi metri dalla piccola chiesa in cui oggi si celebra il funerale. “Un addio straziante – dice un commerciante che ha appena chiuso il suo negozio per partecipare alla messa – non ci resta che stare vicini a questi genitori che da sempre conosciamo e che si trovano davanti al dolore più grande che si può provare”.

A ribadirlo è proprio il sacerdote durante la sua omelia: “Signore, affidiamo Claudio a te, sarà la fede a trasformare questa disperazione in speranza. Per una vita così giovane e spezzata prematuramente, dobbiamo chiedere al Signore come sopravvivere a questo dolore. La volontà è quella di chiedere ai genitori di non perdere nulla, di non perdere Claudio che il Signore accoglie”.

In prima fila, ci sono proprio il padre e la madre del ragazzo, accanto a loro, la moglie che tiene in braccio la loro bambina di un anno e otto mesi. “La presenza della piccola – ha continuato il sacerdote – rappresenta una giovinezza rifiorita. È un dono prezioso, che non si trattiene e si restituisce. Voglio consegnarvi un testo scritto da un grande autore del Novecento – ha detto rivolgendosi ancora una volta ai genitori – che rispecchia sicuramente ciò che Claudio vorrebbe dirvi: “La morte non è niente, sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora”. Mondello si è stretta in grandissimo abbraccio, centinaia le persone fuori dalla chiesa, fino al porticciolo. “Non riusciamo a crederci – dicono in tanti, con gli occhi lucidi – questa tragedia ha colpito tutti”.

Il feretro, portato a spalla dagli amici più cari di Claudio, ha lasciato la chiesa tra gli applausi. Il corteo ha poi percorso la strada che si affaccia sul porticciolo ed ha raggiunto la piazza, dove la borgata ha salutato per l’ultima volta il ragazzo con i fuochi d’artificio, esplosi davanti al bar della famiglia Amorosi.

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