Natale di "vacche magre" |E la tredicesima finisce in tasse - Live Sicilia

Natale di “vacche magre” |E la tredicesima finisce in tasse

Scenario desolante quello dipinto dall'Osservatorio di Federconsumatori Palermo: il 63,7 per cento della tredicesima dei palermitani finirà, infatti, in debiti, Tares e tasse di fine anno. (Nella foto Lillo Vizzini, presidente di Federconsumatori)

PALERMO – Si prevede un Natale magro per i palermitani, che quest’anno spenderanno il 63,70 per cento della tredicesima per pagare debiti, Tares e tasse di fine anno. A dipingere un quadro così nero è l’Osservatorio di Federconsumatori Palermo che ha effettuato un sondaggio su 843 persone in merito alla fine che farà la mensilità aggiuntiva. I risultati ottenuti non sono di certo confortanti. La fetta più grande della tredicesima sarà destinata, infatti, al pagamento dei mutui, delle tasse di fine anno e della Tares soprattutto (che consituisce una tra le risposte più gettonate alla domanda relativa ai settori in cui si è riscontrato un maggiore incremento dei prezzi). Non mancheranno poi le spese relative al Canone Rai, all’assicurazione Rcauto e al bollo della macchina.

Famiglie strozzate dai debiti, dunque, e ancor più falcidiate sotto l’albero di Natale. Se già i dati raccolti nel 2011 dall’Osservatorio registravano che della tredicesima accumulata ben il 70 per cento era stato speso per risanare debiti e pagare tasse, lasciando ai consumatori ben poco da destinare alle spese natalizie, un dato ancora più scoraggiante rileva che quest’anno rispetto all’8,90 per cento nel 2006, al 18,1 nel 2008 e al 19,5 del 2010, cresce di molto la percentuale dei palermitani costretti a utilizzare quasi tutta la tredicesima per coprire debiti cumulati durante l’anno o semplicemente per sopravvivere, dal momento che salari e pensioni sembrerebbero non bastare più per coprire le spese familiari.

Della tredicesima resterà ben poco, ma c’è comunque chi non si darà per vinto e non rinuncerà a destinarne una parte alle spese per la casa. “Vacche magre”, sicuramente, ma addobbi natalizi e pranzo di Natale non mancheranno nelle case dei palermitani. C’è chi, poi, riserverà una parte della mensilità all’abbigliamento, in vista dei prossimi saldi invernali, che in Sicilia scatteranno il 4 gennaio 2014 e si prolungheranno fino al 15 marzo. La crisi si ripercuoterà soprattutto sulla “generosità” dei palermitani durante le festività natalizie. La percentuale di tredicesima che i consumatori destineranno ai regali sarà pari soltanto all’8,70 per cento. Il 61,2 per cento degli intervistati tiene a precisare, tra l’altro, che quest’anno spenderà meno rispetto allo scorso anno. C’è chi tenterà comunque a conservare nel cassetto una piccola parte della tredicesima: il 14,20 per cento degli esaminati è convinto di riuscire ad accantonarne una fetta, ma quest’ultima sarà pari soltanto al 6,10 per cento della somma totale. Un dato che risalta all’occhio è, infine, quello relativo ai pensionati che cercheranno di risparmiare come forma di prevenzione dalle incertezze del futuro.

“I dati raccolti confermano che sarà un Natale durissimo per le famiglie – commenta Lillo Vizzini, presidente regionale di Federconsumatori -, costrette sempre più a indebitarsi con gli acquisti rateali e con il devastante uso delle carte revolving per pagare la spesa, con l’inevitabile conseguenza della iscrizione in black list”. A farsi sentire e consolidarsi è soprattutto un vero boom di pignoramenti ed esecuzioni immobiliari. “Secondo i dati raccolti nei tribunali, ed elaborati da Adusbef – continua Vizzini -, nella città di Palermo si è passati dai 634 del 2011 ai 729 del 2012, con un incremento del 13 per cento, mentre rispetto ai 460 del 2008 l’incremento è stato del 37 per cento. E per il 2013 le proiezioni prevedono un ulteriore aumento del 10 per cento”.

Il presidente di Federconsumatori lancia infine il suo monito sulle misure che sarebbe stato necessario attivare per arginare la crisi. “Per contrastare questa pericolosa tendenza e rianimare i consumi – conclude – sarebbe stato fondamentale stimolare una ripresa della domanda di mercato, attraverso una immediata anticipazione dei saldi e una detassazione delle tredicesime”.


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