PALERMO – Nelle ultime apparizioni era al fianco del governatore Rosario Crocetta. Ma tutto era cominciato sotto le insegne di Beppe Grillo. Dopo aver aderito a uno dei primi meet-up del movimento che poi sarebbe diventato quello dei Cinque stelle, Sonia Alfano decise di candidarsi alla presidenza della Regione siciliana con la lista, appunto, degli “Amici di Beppe Grillo”, un embrione di quella che è oggi, sondaggi alla mano, la prima forza politica del Paese. Per lei, in quell’occasione, poco meno del 2,5 per cento dei consensi.
Ma con i grillini, Sonia Alfano romperà presto. Attirandosi anche accuse di “poltronismo” che rispedirà presto al mittente. “E’ noto a tutti – dirà a l’Espresso – che mi hanno cacciato loro, Grillo e Casaleggio, perché fanno sempre così con le teste pensanti. Io ho rifiutato di far gestire il mio blog a Casaleggio e questo è il risultato”. Figlia del giornalista Beppe, ucciso dalla mafia nel 1993, è stata assunta come funzionario alla Regione siciliana grazie, appunto, alla legge che tutela le vittime di Cosa nostra. Dopo le esperienze nel sindacato, ecco i primi e più evidenti segni di “impegno civico”: in particolare al fianco dell’allora pm di Catanzaro Luigi De Magistris, oggi sindaco di Napoli dopo aver retto le sorti dell’Italia dei valori di Antonio Di Pietro. E a Idv la Alfano si avvicinerà presto, al punto da centrare l’elezione al parlamento europeo da indipendente, nella lista, appunto, di Italia dei valori.
Da europarlamentare, la Alfano riceve alcuni importanti riconoscimenti. Come quello che la vede come una delle deputate più prolifiche e vicine ai cittadini. Nel 2012 diventa presidente della Commissione speciale antimafia del Parlamento europeo. Il suo vice è Rosario Crocetta.
La combattiva europarlamentare però, presto si sposterà sullo scenario politico. In un primo momento, da Idv alla “Lista Tsipras”: “Mi contattò Antonio Ingroia”, racconterà a l’Espresso. Ma le regole del movimento guidato dal leader greco non prevedevano la ricandidatura di eurodeputati uscenti.
Così, ecco l’avvicinamento al Partito democratico. Saranno i renziani romani, in particolare, a caldeggiare la candidatura al parlamento europeo di Sonia Alfano. “Mercoledì scorso, al Nazareno – annunciava Sonia Alfano il 6 aprile del 2014 – ho incontrato Davide Faraone, Lorenzo Guerini e Pina Picierno, della segreteria nazionale del Partito democratico, per discutere della mia disponibilità a candidarmi alle prossime elezioni europee, nella circoscrizione Isole, con il simbolo del partito”. Ma l’idea naufragherà tra le faide interne dei dem e la freddezza del segretario regionale Fausto Raciti.
Poco male. Negli anni successivi, infatti, Sonia Alfano entra nel circuito del sottogoverno di Rosario Crocetta che le assicura alcuni incarichi, soprattutto nel settore dei rifiuti dove, nel giro di pochi anni, la Alfano viene posta alla guida di alcuni “Ato” come quello di Enna Uno, Trapani Provincia due e Beliceambiente. Per la Alfano, anche un passaggio dai tanto “criticati” (anche dalla stessa Alfano, pochi anni fa) uffici di gabinetto: quello della vicepresidente ed allora assessore regionale alle Attività produttive Mariella Lo Bello, in questo caso.
E proprio tra il governatore Crocetta e la vice Mariella Lo Bello era stata recentemente avvistata Sonia Alfano, nel corso di una convention politica: l’inaugurazione del movimento “Riparte Sicilia”, evoluzione del Megafono, la creatura del presidente della Regione. Era il 17 febbraio scorso. Appena tre mesi fa. Ma la Alfano ha di nuovo cambiato idea. E gruppo politico. È la volta di Articolo 1, il movimento fondato da Pierluigi Bersani e Roberto Speranza: “Finalmente un partito che rappresenta una sinistra progressista – ha detto poche ore fa – che sappia parlare al cuore degli italiani per lenire quel disagio frutto del populismo e del malpancismo”. E dire che tutto era iniziato proprio con gli “Amici” di Beppe Grillo.