PALERMO – Il raid vandalico che questa mattina ha danneggiato il salotto metropolitano di piazza San Domenico ha scatenato tra la società civile cittadina un polverone di polemiche.
Secondo Giovanni Pagano, coordinatore di Libera Palermo, “il vergognoso episodio ci racconta una Palermo far west in cui la “giustizia fai da te” rappresenta l’orizzonte più semplice da praticare. Si può anche discutere nel merito dei provvedimenti, dissentire dalle scelte dell’amministrazione, ma la violenza, la prepotenza ed il vandalismo ci relegano ancora ben lontani da quel profilo di città europea che Palermo ambisce ad assumere”.
Ancora, secondo Gianfranco Zanna, direttore regionale di Legambiente Sicilia, è doverosa la condanna nei confronti “dell’atto di questi “pseudo capetti” del territorio. Quello che è accaduto è assolutamente inconcepibile. Purtroppo, e per colpa di pochi delinquenti incivili, la strada è ancora lunga e tutta in salita, ma non bisogna arretrare di un solo passo. Per questi motivi aderiamo alla mobilitazione spontanea di oggi pomeriggio a piazza San Domenico. Ma non solo, invitiamo l’amministrazione comunale ad andare avanti, a chiudere gradatamente il centro storico, a partire da via Maqueda, ed altre piazze, come San Francesco d’Assisi”.
“Una ferma e totale condanna per i gesti vandalici che hanno devastato piazza San Domenico” arriva anche da Simone Di Trapani, coordinatore di Sel Palermo, secondo cui “è inaccettabile la devastazione di beni che appartengono alla città intera come strumento per richiamare l’attenzione. Il progetto per le isole pedonali, attualmente congelato per incomprensibili motivi burocratici, dovrà essere portato avanti costruendo un nuovo patto civico tra commercianti, residenti e città tutta. Il comune di Palermo, che della partecipazione ha fatto una bandiera, ha il dovere di offrire uno spazio di discussione per valutare delle soluzioni che non cagionino danni ad una città già colpita da una pesante crisi economica”.