"Una candidatura forte | dopo la fiera delle vacche" - Live Sicilia

“Una candidatura forte | dopo la fiera delle vacche”

Palermo 2012. Intervista a Rita Borsellino
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Rita Borsellino torna a Bruxelles. “Ma prima devo parlare – si sfoga al telefono – non posso andare via senza dire qualcosa”.

Cosa, per esempio?
“Che queste primarie mi hanno lasciato una sconfinata amarezza umana. Non è la sconfitta. Non è la prima volta che perdo. Ma di altre esperienze serbo un bel ricordo. Stavolta no”.

Perché?
“Intanto ho faticato a decidere. Sentivo il peso anche familiare della scelta. Ma poi ho ascoltato la voce di una città in ginocchio. Non potevo girarmi dall’altra parte, troppo sarebbe stato il rimorso”.

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“Le primarie, dunque. C’è stato un clima fin da subito brutto, pesante, litigioso, con i problemi di Palermo messi in un angolo. Si è parlato del vuoto. Per settimane il tema è stato: Rita Borsellino si allea o non si allea con Lombardo? Come se fosse un argomento vitale. Oggi qualcuno mi dice: con una logica diversa avresti vinto. Non mi interessava, né mi interessa vincere a tutti costi. L’ho chiarito immediatamente. Preferisco perdere con onestà. La gente è stanca. Le abbiamo offerto uno spettacolo indecente, la fiera delle vacche. Dico “noi” per senso di responsabilità. Mi resta la consolazione di non avere preso parte al gioco al massacro. Ho portato avanti il mio progetto, l’unità del centrosinistra”.

Il responso delle urne: la vittoria è di Ferrandelli…
“Che ha siglato un patto: ‘Mai con Lombardo’. In pratica, lo stesso principio per cui io ero non gradita a una determinata parte. Una beffa!”.

Crede che sia carta straccia?
“Mi limito a constatare un fatto: Ferrandelli non ha mai smentito l’appoggio di Cracolici e Lumia che appoggiano Lombardo. Se facciamo due conti…”.

E adesso?
”Lotterò con tutte le forze contro queste primarie devastanti. Non può passare l’idea dello scempio e della sopraffazione. La questione etica è fondamentale. Gli stessi garanti hanno fornito un quadro che sconforta”.

Il centrodestra gongola
“La nostra era una battaglia sicura al Comune. Veniamo da dieci anni di Cammarata. Palermo era pronta a orientarsi in altro modo. Adesso? L’abbiamo delusa”.

Avete compromesso il successo?
Affermo l’ovvio: ora è giusto cercare un candidato unitario. La verità è che le primarie non si sarebbero nemmeno dovute svolgere, considerato il clima”.

Lei si candiderebbe?
“Non mi ponga questa domanda. Io non combatto per me. Con la politica sono abituata a rimetterci. Ci vuole una figura che unisca, per il bene della Palermo dei negozi chiusi e delle segreterie megagalattiche aperte. Io ci spero ancora. Ci vuole qualcuno che consenta un passo in avanti”.

E non può essere Ferrandelli…
“Certo che no. Lui divide”.

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