Una carrozza chiamata desiderio - Live Sicilia

Una carrozza chiamata desiderio

Michele Perricone e Marco Feo in una scena dello spettacolo

Lo spettacolo di Michele Perricone in scena al teatro 'Vito Zappalà'. Ed è stato un successo.

Palermo
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Cos’è il rimpianto? E’ una carrozza che viaggia su cento stazioni intermedie. E in una brilla il desiderio della via smarrita. Che cos’è ‘Gnuri’? E’ uno spettacolo – su testo di Marcello Maniscalco – portato in scena da Michele Perricone, mattatore, factotum e poeta di strada. Così è stata raccontata – sulle assi del teatro Vito Zappalà di Mondello – la vicenda di uno ‘gnuri’, chi non sa cosa sia peggio per lui, in attesa della licenza per riprendere a fare il suo mestiere.

Un pretesto per raccontare altre storie: quella di una città divisa, tra la disperazione che la sventra e la speranza che la riempie, quella di un mestiere difficile qual è fare l’attore a Palermo, quella di un desiderio di bellezza che viene dalla stazione del rimpianto e cerca la sua via d’uscita. Michele Perricone festeggiava trent’anni di onorata attività. Con lui, sul palco, Marco Feo, formidabile caratterista e inventore di personaggi, Federica Greco, così giovane e così brillante e Alessia Gabriele a completare l’armonia con la danza.

Al centro della scena, dunque, Michele, non sempre stilisticamente rotondo o accademico, ma poeta di strada, cantore di quella meravigilia che si afferra e si consuma con le mani, perché le posate sarebbero di troppo. Lo spettacolo, che arriva da un lungo tour, è stato molto applaudito dal pubblico che è tornato a casa con un pizzico di malinconia, dopo avere anche riso molto. Perché certe carrozze sono così. Non sai mai che scorciatoie prendano, tra le risate e le lacrime. (rp)


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