Una finta inaugurazione | per la metro che non c’è - Live Sicilia

Una finta inaugurazione | per la metro che non c’è

Il finto sindaco taglia il nastro della nuova linea

“Tagliato il nastro” della metroferrovia, opera simbolo di tante infrastrutture bloccate dalle lungaggini burocratiche.

la singolare protesta dei sindacati
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PALERMO – Un finto taglio del nastro per inaugurare un anello ferroviario che non c’è, con tanto di finto assessore e di finto sindaco bardato con una finta fascia tricolore. È così che stamattina almeno un centinaio fra operai edili in tenuta da lavoro e sindacalisti di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil ha inscenato in piazza Castelnuovo una protesta “alternativa” per denunciare i tempi giurassici della burocrazia che bloccano le grandi opere sul territorio palermitano e siciliano.

 Opere da centinaia di milioni di euro che impiegherebbero per alcuni anni migliaia di lavoratori e che invece sono ancora ferme al palo, “anche quando i lavori sono già aggiudicati e potrebbero andare in cantiere – dice Paolo D’Anca della Filca Cisl Palermo-Trapani –. Il discorso vale soprattutto per l’anello ferroviario, ma anche per il collettore fognario Acquasanta-Strasburgo e per gli interventi da 50 milioni al Policlinico, per l’ammodernamento a quattro corsie della Palermo-Agrigento, senza contare il sottopasso di via Perpignano e il ponte Corleone, bloccati dal fallimento della Cariboni. Molti di questi lavoratori – conclude D’Anca – hanno contratti subordinati alla commessa: senza quella, sono praticamente disoccupati”.

Per questo stamattina l’attenzione di operai e sindacati è stata simbolicamente rivolta all’anello ferroviario. Il progetto dell’infrastruttura (più propriamente detto metroferrovia) è stato diviso dalla stazione appaltante Italferr in due tratte che, una volta ultimate, completeranno il circuito metropolitano della città mettendo a disposizione dei palermitani una linea da 6,5 km a binario unico. La prima tratta (Giachery-Porto-Politeama) porterà con sé la creazione di tre nuove fermate (Porto, Politeama e Libertà) ed è già stata finanziata con 154,69 milioni di euro, cifra ben più alta rispetto ai 76 milioni inizialmente previsti in quanto frutto di una variante progettuale presentata dall’azienda aggiudicatrice, la Tecnis di Catania.

Per la seconda tratta (Politeama-Notarbartolo) non ci sono ancora i necessari 93,79 milioni di euro. La Tecnis ha vinto l’appalto per il primo troncone nel 2007, ma per due anni l’iter burocratico non è partito a causa del ricorso al Tar, poi perso, della seconda classificata nella graduatoria finale del bando. Altro tempo è trascorso per l’approvazione della variante. Il 18 marzo di quest’anno il Cipe ha sbloccato i primi 21,6 milioni ma la Regione Siciliana non ha ancora ratificato il decreto di finanziamento. A regime il cantiere impiegherebbe un centinaio di operai più altri 400 circa per l’indotto.

 “Con i 21 milioni del Cipe – afferma Mario Ridulfo della Fillea Cgil – si potrebbe già partire con una prima cantierizzazione e lo spostamento dei sottoservizi. Per la prima tratta basterebbe tre anni dall’apertura dei lavori. So che il Comune (l’assessore alla Mobilità Tullio Giuffrè, ndr) sta incontrando Rfi per capire a che punto sono le pratiche. Spero che presto si sblocchi la situazione”. Maurizio Calà, segretario generale della Cgil Palermo, presente alla manifestazione, punta il dito “non solo contro l’incapacità di certa dirigenza ma anche sulla politica che non vigila. Senza contare che oltre ai progetti bloccati ci sono anche quelli che a Palermo neanche ci arrivano per colpa della miopia di certi politici. Se si vuole rilanciare l’occupazione si deve ricominciare dal settore edile”.

 In tarda mattinata lo stesso Ridulfo, Antonino Cirivello della Filca Cisl e Angelo Gallo della Feneal Uil hanno fatto sapere in una nota congiunta di aver fissato un incontro con il sindaco Leoluca Orlando per il 25 giugno alle 16 a Villa Niscemi. “Attendiamo ancora la comunicazione formale – spiegano i tre sindacalisti –. In quella sede ribadiremo al sindaco la necessità di accelerare tutti gli iter burocratici per far partire i lavori. Solleciteremo ancora una volta l’amministrazione ad intervenire per rilanciare il settore edile sbloccando tutti i cantieri già appaltati e fermi a causa di lungaggini amministrative”.

 

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